di Andrea Fantucchio
Il cavalcavia autostradale di Sperone è stato dissequestrato. Il gip del tribunale di Avellino, Antonio Sicuranza, ha accolto l'istanza del Comune. Così si chiude una vicenda durata oltre nove mesi. Nei quali sono state registrate numerose proteste dei lavoratori della zona. Per la chiusura di un collegamento ritenuto nevralgico.
La Procura di Avellino, a giugno, aveva sequestrato due cavalcavia. Lungo l'autostrada A16 nei comuni di Sperone e Avella.
Un'inchiesta nata dopo i tragici fatti accaduti in Nord Italia. La penisola era stata scossa da quanto capitato ad Ancona, lungo l'A14. Il 9 marzo dello scorso anno è crollato un ponte dell'autostrada ll'altezza di Camerano al chilometro 235,800 fra Loreto e Ancona Sud, causando morti e tre feriti.
Il sequestro dei due cavalcavie irpini era arrivato dopo la consulenza tecnica del dottor Pasquale D'Onofrio. Secondo la relazione i due infrastrutture erano usurate in più punti.
Il pm, Cecilia De Angelis, aveva indagato due persone per omesso controll
Omissioni in atti d'ufficio e omissione di lavori in edifici che minacciano rovina in concorso. Gli uomini della Polstrada, al comando del vicequestore Alfano, avevano eseguito delle ispezioni anche in comune. La sezione diretta dall'ispettore Oreste Bruno aveva acquisito diversa documentazione dell'ente e di Autostrade in relazione ai cavalcavia. Il comune di Sperone aveva emesso un'ordinanza di divieto di transito per veicoli al di sopra le 32 tonnelate idopo le segnalazioni di Autostrade.
Nel corso dei mesi, dopo il sequestro, non erano mancati momenti di tensione. Soprattutto per gli agricoltori della zona che si erano visti penalizzati da difficili collegamenti per la chiusura del cavalcavia. E di chi temeva di perdere il posto nelle aziende della zona industriale per, le quali, il ponte rappresentava un collegamento essenziale.