di Andrea Fantucchio
Domani è il giorno dell'udienza preliminare per il 54enne di Montoro, Michele Vietri, e il 30enne di Fisciano, Pasquale Rainone, imputati nell'inchiesta sull'omicidio di Michele Tornatore. Trovato carbonizzato in una Nissan Almeira il 7 aprile 2016, in una discarica a Contrada.
Il 54enne, assistito dalla penalista Anna Caserta, è indagato per concorso in omicidio e distruzione di cadavere con l'aggravante del metodo mafioso. Il 30enne, assistito dall'avvocato Marino Capone, dovrà rispondere della distruzione del cadavere.
Tornatore, detenuto in semilibertà, era stato ucciso da un colpo di pistola alla testa. Poi il suo cadavere era stato bruciato nella vettura a due passi da una discarica.
La vittima il 4 marzo non aveva fatto ritorno in carcere. Dopo aver noleggiato una Nissan Almeira, dotata di gps, si era fermato per alcune ore nell'area di sosta di un deposito di Montoro, utilizzato dal 54enne. Lì – secondo la ricostruzione degli inquirenti - sarebbe avvenuto l'omicidio. Un colpo di pistola alla nuca. Prima che il corpo venisse trasportato a Contrada per essere bruciato.
I carabinieri di Avellino, coordinati dall'antimafia napoletana, nel corso dell'indagine hanno sequestrato alcuni capi d'abbigliamento dell'imputato di Montoro sui quali sono state rinvenute tracce di sangue. E altri reperti ematici di Tornatore stati rinvenuti all'interno del deposito sequestrato.
Per ricostruire gli spostamenti di Tornatore si erano poi rivelati fondamentali il gps della Nissan Almeira, i tabulati telefonici e le immagini raccolte lungo la strada fra Banzano e Serre.
Il 30enne di Fisciano, a bordo di una Minicooper, seguiva la Nissan Almeira sulla quale era stato ritrovato il cadavere carbonizzato di Tornatore. Prima di arrivare a destinazione, avrebbe sostato nei pressi di una curva. Poco distante da dove era stata rinvenuta la scatola nera della Nissan Almeira.
Domani gli imputati proveranno a dimostrare l'insussistenza delle accuse formulate a loro carico. E dimostrare la poca concordanza degli elementi raccolti in fase di indagine. Poi toccherà al gup decidere se spedirli a processo o disporre il non luogo a procedere.