di Andrea Fantucchio
Centinaia di prodotti contraffatti importati in Irpinia dalla Cina. Una truffa che gioca sulla “buona fede” dei clienti. Rischi potenziali per la salute dei bambini poiché quei prodotti non rispettano le normative europee. E' di due denunce l'esito delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Sant'Angelo dei Lombardi, al comando del capitano Ugo Mancini, che si è avvalsa della collaborazione dei colleghi della stazione di Lioni.
A essere denunciati due proprietari cinesi di megastore lionesi. Durante alcune ispezioni, i carabinieri hanno riscontrato l'esistenza di centinaia di prodotti contraffatti: oggetti di elettronica, cosmetici, giocattoli, per un valore di 15mila euro. Alcuni oggetti non riportavano il marchio “C E” dell'Unione Europea, altri ne avevano apposto uno contraffatto. Stesse lettere, ma più vicine: stanno per “China Export”. Pochi millimetri, ma una sostanziale differenza.
Il marchio europeo, nato nel 2006, serve a certificare che le aziende di produzione hanno adottato una serie di rigide normative: qualità finale del prodotto, rispetto del processo di fabbricazione, nessun rischio per la salute. Il marchio cinese, invece, trasgredisce questo protocollo e si limita a indicare la provenienza dei prodotti: Cina, appunto.
Due anni fa, sempre a Lioni, i carabinieri avevano scoperto una truffa simile. Sempre ad opera di commercianti di megastore cinesi. Il problema, per arginare il fenomeno, è rappresentato proprio dalla somiglianza dei due marchi. Le conseguenze di una condotta simile non si traducono solo nei rischi corsi dai clienti, ma si ripercuotono in modo decisivo anche sul mercato locale, in particolar modo sulle piccole produzioni indigene.
I prodotti che provengono dalla Cina, infatti, hanno un prezzo decisamente inferiore, proprio perché non devono affrontare tutta la trafila prevista dal protocollo europeo. Un fattore che ha agevolato lo sviluppo di decine e decine di negozi che concorrono in modo sleale con i negozianti del posto. Purtroppo, oltre alle sanzioni, non esistono altri deterrenti al momento. Infatti, fino a quando o a Bruxelles non verrà presa una decisione, l’unica cosa che i clienti possono fare per tutelarsi dalle truffe è aguzzare la vista.