«Paga o veniamo a prenderti a casa», sms prima del pestaggio

Il 18enne di Altavilla sequestrato e pestato, sarebbe prima stato minacciato diverse volte.

Gli indagati al momento sono denunciati a piede libero. Nei loro confronti sono ipotizzati i reati di tentata estorsione e sequestro di persona.

Altavilla Irpina.  

 

di Andrea Fantucchio 

«Devi portarci i soldi altrimenti ti veniamo a prendere a casa». E' uno dei messaggi di minaccia che sarebbero stati ricevuti dal 18enne di Altavilla Irpina (avvocati Ennio Napolillo e Sergio Imbimbo) prima di essere sequestrato, picchiato e legato un albero da alcuni coetanei, fra i quali il suo migliore amico 17enne.

Tutto – come raccontato dalla vittima a Ottopagine.it (Leggi l'intervista)sarebbe iniziato per un debito non saldato. Il giovane avrebbe comprato della marijuana dal 19enne, E.B. (avvocato Generoso Pagliarulo) , e dal migliore amico. Dopo aver provato l' "erba" avrebbe deciso di non pagare.

E' allora che sarebbero iniziate le minacce. Diversi messaggi nel giro di pochi giorni. «Adesso il tuo debito è aumentato», «Ora devi portarci cento euro».

Riferimenti – lo avete capito – alla cifra da saldare. Messaggi che potrebbero inchiodare gli indagati.

«Il mio migliore amico ha detto che mi avrebbe accompagnato, così da risolvere la faccenda. Ma arrivato a Piazza Kennedy, ad Avellino, ho trovato l'altro ragazzo. Mi hanno spinto e fatto entrare in un' auto guidata dalla madre di uno dei due (il 19enne)», così ha raccontato a Ottopagine.

La vettura si sarebbe fermata nei pressi dell'abitazione del 19enne a San Tommaso. Lì i due ragazzi lo avrebbero fatto entrare in garage per poi legarlo con del nastro adesivo, mettergi un tubo di gomma in bocca e colpirlo con delle mazze di legno.

Lo avrebbero quindi trascinato in un noccioleto vicino casa. E lì lo avrebbero legato a un albero.

«Mi ha detto che se non mi avesse ucciso il freddo lo avrebbe fatto lui (il diciannovenne) il giorno successivo: perché la mia vita valeva il debito che gli dovevo: venticinque euro», questo ha raccontato la vittima che, con le ultime forze residue, sarebbe poi riuscita a slegarsi e salire su un albero.

Da lì avrebbe visto i suoi aguzzini tornare con delle torce per cercarlo. Due volte. Avrebbe chiamato un amico che si sarebbe poi messo in contatto con i carabinieri. I militari – diretti dal capitano Niccolò Pirronti – hanno trovato il 17enne terrorizzato.

E' seguito il ricovero in ospedale.

Al momento i due sospettati sono stati denunciati a piede libero per tentata estorsione e sequestro di persona. Nessuna misura cautelare quindi, anche se le indagini proseguono. Durante una perquisizione domiciliare a casa del 19enne i carabinieri hanno rinvenuto del nastro adesivo che sarebbe compatibile con quello utilizzato per legare il 18enne.

Fondamentali potrebbero rivelarsi le indagini dei Ris eseguite sul tubo di gomma che sarebbe stato utilizzato per zittire il 18enne. Soprattutto se dovessero essere rilevate le impronte dei presunti aggressori. Intanto la vittima ha raccontato di «Avere continui mal di testa e di non riuscire a dormire la notte a causa di vari incubi».