di Andrea Fantucchio
Confermata dalla Corte di appello di Napoli la sentenza con la quale i giudici del Tribunale di Avellino avevano condannato a cinque anni, per tentato omicidio, G.F., 54enne di Mugnano. Per lui anche il risarcimento in favore della parte civile: si tratta del nipote, un 30enne di Avella, rappresentato dal penalista Antonio Falconieri.
La pronuncia di secondo grado riguarda una vicenda che risale all’agosto 2016. L’imputato, secondo quanto emerso in fase d’indagine e poi confermato durante il processo, ha aggredito il vicino di casa con due colpi di mannaia. Uno al centro della fronte e un altro all’altezza dello zigomo. La vittima è stata trovata dai carabinieri della stazione di Mugnano del Cardinale sanguinante e in stato di shock. Era partita la chiamata al 118. Momenti di concitazione ai quali era seguito l’arrivo dei soccorsi. Il personale medico aveva prestato le prime cure al malcapitato, poi caricato sull’ambulanza ripartita a sirene spiegate in direzione dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino. Solo l’intervento degli specialisti della struttura ospedaliera aveva permesso all’uomo di superare la notte.
I militari avevano fermato lo zio della vittima, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo aveva provato a disfarsi della mannaia poi recuperata dai militari. Per lui era scattata la denuncia in stato di libertà. Poi si è arrivati a processo. In primo come in secondo grado la difesa della parte offesa ha ripercorso quei momenti di terrore, durante i quali la vittima aveva temuto di morire. Ha chiarito come il litigio alla base dell'aggressione fosse avvenuto per futili motivi che mai avrebbero potuto giustificare una simile reazione. Decisive anche le testimonianze rese dai carabinieri di Mugnano che avevano soccorso la vittima e fermato il 54enne. I magistrati napoletani hanno così ribadito la decisione dei giudici del tribunale di Avellino condannando l'imputato.