Cocaina in Irpinia: arresti all'alba, sgominata la banda|VIDEO

Gli inquirenti ipotizzano ora una rete di spaccio più ampia fra Irpinia e Valle del Calore.

I carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, al comando del capitano Domenico Signa, hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Vincenzo Landolfi.

Altavilla Irpina.  

 

di Andrea Fantucchio 

Quasi un brutto scherzo del destino, eppure, nonostante passino gli anni, Altavilla si conferma suo malgrado città di rilievo nel traffico di droga fra l'Irpinia e il Sannio. Risiedevano proprio qui, infatti, i tre uomini arrestati questa mattina con l'accusa di produzione e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Una quarta persona è ancora irreperibile. (Clicca sulla foto di copertina e guarda alcuni "spezzoni video" dell'operazione. Alle 14 il servizio con le interviste di Angelo Giuliani su 696 Tv)

Un anno di indagini:

I militari della Compagnia di Mirabella Eclano, al comando del capitano Domenico Signa, hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Vincenzo Landolfi. L'operazione di questa mattina è stata condotta con l'ausilio dell'unità cinofila di Sarno e di un elicottero dei carabinieri di Pontecagnano.

Gli arresti sono arrivati dopo un'indagine articolata, durata oltre un anno, coordinata dal comando provinciale diretto dal colonnello Massimo Cagnazzo. Tutto è iniziato nel 2016 con un maxisequestro di circa duecento piante di canapa indiana. E' lì che gli inquirenti hanno ipotizzato una prima attività di spaccio e un giro d'affari di svariate decine di migliaia di euro. Sono seguiti appostamenti, intercettazioni, identificazioni di soggetti considerati consumatori abituali di sostanze stupefacenti. Grazie alle dichiarazioni e alle prove raccolte in fase d'indagine i carabinieri, coordinati dalla Procura di Avellino diretta da Rosario Cantelmo, sono arrivati all'identificazione dei quattro indagati nei confronti dei quali sono state emesse le ordinanze di custodia cautelare. 

L'inchiesta è stata ribattezzata “Straight”, rettilineo, come la strada principale di Altavilla Irpina che gli investigatori ipotizzano essere l'asse portante intorno alla quale si sviluppava la compravendita della droga. Spaccio di cocaina, marijuana e hashish. 

«Per l'operazione - ha spiegato Cagnazzo - non posso che lodare l'attività svolta dalla compagnia di Mirabella Eclano. Una lavoro di indagine durato svariati mesi che ha portato all'identificazione dei quattro indagati. Probabilmente lo spaccio non avveniva solo ad Altavilla, ma anche nei comuni attigui. L'indagine è ancora in corso e non si escludono altri rilevanti sviluppi».

I quattro indagati, assistiti dai propri avvocati, fra i quali il penalista Alberico Villani, saranno presto ascoltati dai magistrati. Interrogatori nei quali proveranno a chiarire la propria posizione. E smentire le accuse a loro carico. A partire dall'ipotesi investigativa di una rete di spaccio più ampia che si svilupperebbe fra Avellino e l'hinterland.

Un anno fa, sempre ad Altavilla...

Anche alla luce di quanto accertato in indagini recenti. Poco più di un anno fa, a ottobre per l'esattezza, a finire in manette era stato un altro 42enne di Altavilla Irpina. I carabinieri della compagnia di Mirabella Eclano avevano scoperto un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti: oltre due chili di cocaina e mezzo quintale di hashish. Valore di mercato vicino ai due milioni. Irpinia e Sannio, per gli inquirenti, il mercato di riferimento.

In quel caso la scoperta dei militari era stata quasi casuale. Tutto era nato da un controllo in auto. Il 42enne al volante, un pregiudicato, aveva manifestato un ingiustificato nervosismo che aveva insospettito i carabinieri. Era così seguita una perquisizone domiciliare. I militari avevano poi trovato la droga nascosta in garage, in una vecchia Fiat '500. Sul sedile era stata rinvenuta anche una pistola calibro 9 con matricola abrasa, caricata e pronta a l'uso.

Si indaga ancora...

Il comando provinciale ha così intensificato i controlli in tutta la provincia. Un dispiegamento di forze che testimonia un incremento consistente del consumo e di conseguenza della vendita di sostanze stupefacenti anche fra i più giovani. Incluse le “droghe pesanti” come eroina e cocaina, un tempo considerate ad appannaggio di soggetti con media e grande disponibilità economica.

Ricorderete l'operazione “Piazza pulita” condotta dai carabinieri di Ariano Irpino del comandante Marchese fra febbraio e giugno. Intercettazioni ambientali e telefoniche affiancate da appostamenti. Un'indagine preceduta ad alcuni arresti a Grottaminarda. Gli inquirenti avevano ipotizzato una fiorente rete di spaccio di coca rivolta, principalmente, ai minorenni. Ipotesi che aveva creato non poca apprensione nella tranquilla comunità ufitana.

Ma non solo Alta Irpinia. Anche Avellino e l'hinterland non sono stati risparmiati dal fenomeno dello spaccio di stupefacenti. La provincia di Avellino, complice anche la posizione geografica fra Napoli e Salerno, si è attestata negli anni come snodo indeale per il traffico di droga. Spesso proveniente dal mare. E humus ideale per il fiorire di clan criminali che si occupavano di gestire l'attività di traffico di sostanze stupefacenti. E hanno dato origine, sul finire degli anni '90, a un periodo di criminalità che ha profondamente segnato la provincia di Avellino.