di Andrea Fantucchio
Assolto perché il fatto non costituisce reato. La decisione del tribunale di Avellino per V.P., imprenditore di Solofra, che era accusato di “omesso versamento dell'Iva”. I fatti contestati si riferiscono al 2010.
Quando l'imputato, in qualità di rappresentante legale di una conceria, non avrebbe versato l'Iva dovuta entro il termine previsto. Si tratta di una cifra superiore ai 330mila euro.
Gli accertamenti telematici, dai quali era partita l'indagine, erano stati eseguiti dai funzionari dell'Agenzia delle Entrate nel novembre 2014.
Nel corso del processo la difesa, condotta dall'avvocato Olindo Paolo Preziosi, ha dimostrato che nel periodo contestato la società dell'imprenditore aveva affrontato una crisi economica dovuta ai pagamenti in ritardo di alcuni creditori. L'imprenditore aveva così dato priorità alla liquidazione degli stipendi degli operai, non riuscendo a pagare l'Iva entro i termini previsti.
L'oggettiva mancanza di liquidità, aveva impedito all'imputato di contrarre debiti bancari per saldare l'Iva. La crisi economica rappresenterebbe di fatto “una situazione in presenza della quale non sarebbe esigibile dall'imputato una condotta conforme alla pretesa punitiva”.
Il giudice, condividendo quanto affermato dalla difesa, ha così disposto l'assoluzione.