Droga, chiesti 8 anni per "Zorro" Acierno: condannato a 6 mesi

L'uomo è già passato indenne per due processi a carico dei clan dei Genovese e dei Cava.

Il pm aveva chiesto otto anni nella requisitoria. L'uomo era accusato di aver spacciato stupefacenti mentre era ai domiciliari.

Monteforte Irpino.  

 

di Andrea Fantucchio

Sei mesi di reclusione da scontare ai domiciliari in continuazione con una precedente condanna. Questa la pena stabilita dal giudice Paolo Cassano per Giulio Acierno, più conosciuto come “Zorro”. Accusato di aver spacciato stupefacenti mentre era ai domiciliari per un altro procedimento. Il pm aveva chiesto otto anni nella sua requisitoria. Ma il giudice ha accolto la tesi difensiva, sostenuta dall'avvocato Gaetano Aufiero, ed emesso una sentenza quasi sorprendente, anche alla luce dei precedenti a carico dell'imputato. Volto noto della cronaca locale per essere stato coinvolto in due inchieste sul clan Cava e su quello dei Genovese.

La prima, denominata operazione “Tempesta”, era stata disposta dalla Dda di Napoli, con la collaborazione della Questura di Avellino, per sgominare il clan Cava. E aveva portato al processo per sessantaquattro imputati fra i quali il boss del clan quindicese, Biagio Cava, e il fratello Antonio. Entrambi poi condannati. Per Acierno il pm aveva inizialmente chiesto sedici anni. Ma era poi arrivata un'assoluzione. Così come era stato assolto in appello dall'accusa di concorso in omicidio per la morte di Walter De Cristofaro. Crivellato di colpi di fronte al bar “Tiglio”, a San Biagio di Serino, il 12 luglio 2000.

De Cristofaro era stato colpito da due sicari armati di passamontagna che, dopo aver sparato, erano fuggiti a bordo di una Seat Ibiza in cui li attendava un altro complice. Secondo gli inquirenti, la vittima era diventata un problema sia per il clan dei Cava che per quello dei Genovese poiché insofferente alla “perdita di consenso” nella zona di competenza. Questo sarebbe stato il movente del delitto che aveva poi portato alla condanna definitiva per il boss Amedeo Genovese e per Pasqualino Bianco. De Cristofaro, condannato in primo grado a ventidue anni, era stato poi assolto in appello dopo il ricorso presentato dall'avvocato Aufiero.