di Andrea Fantucchio
Sono stati rinviati a giudizio per abusi edilizi, falso ideologico e abusi d'ufficio, dodici imputati fra dipendenti comunali di Prata Principato Ultra, imprenditori, tecnici e un prete.
L'inchiesta è nata proprio da una richiesta di Padre Livio Graziano agli uffici comunali: un permesso a costruire in variante relativo a un fabbricato rurale in località Annunziata. Gli inquirenti contestano la violazione di alcuni vincoli edilizi: come l'eccessiva vicinanza al fiume Sabato. E di conseguenza la scelta dei responsabili comunali di rilasciare i permessi richiesti.
Gli elementi raccolti in fase d'indagine hanno spinto il Gup, Antonio Sicuranza, a emettere i rinvii a giudizio proprio per il committente, padre Livio, i progettisti, Adalgisa Mannocchio e Francesco Mannetti, i dipendenti del Comune, Modestino Martino e Giuseppe Ciamillo, il responsabile del procedimento, Angelo Fasulo, l'amministratore della società locale incaricata delle opere, Michele Schiano Di Cola, l'esecutore dei lavori che riguardavano la legnaia, Antonio Race, i membri della commissione edilizia che hanno dato parere favorevole, Domenico Ranaudo, Raffaele Lepore, Giovanni Vito Petruzziello, Angeloantonio De Vito e Angelo Fasulo.
Dovranno tutti comparire di fronte ai giudici del Tribunale di Avellino il prossimo 12 gennaio. Quando sarà dato spazio alle difese ( sostenute dagli avvocati Nello Pizza, Raffaele Tecce, Vincenzo Corazzelli, Luigi De Vita, Giampiero De Cicco, Emilio Cordasco, Claudio Mauriello, Vito Nicola Cicchetti) che tenteranno di smontare l'impianto accusatorio.