Rapina a Mercogliano, l'assessore: quel coltello alla gola

Colpo in banca: «Mi ha puntato una lama al collo, mentre ero allo sportello per prelevare».

E' tornato in aula il processo relativo al colpo avvenuto nel 2009 ai danni della Banca della Campania di Mercogliano. Ascoltato anche l'attuale assessore all'Urbanistica del comune di Mamma Schiavona.

Mercogliano.  

 

di Andrea Fantucchio 

«Mi ricordo benissimo del rapinatore. Quell'uomo mi ha puntato una lama alla gola. Ero allo sportello della banca per prelevare. Mi ha minacciato, gli ho detto di lasciarmi stare, così lui ha preso in ostaggio un'altra persona. E io l'ho visto in faccia». L'assessore all'Urbanistica del Comune di Mercogliano, Modestino Gesualdo, è stato ascoltato questa mattina al tribunale di Avellino nel processo per rapina a carico di tre persone. L'amministratore ha raccontato di quel 25 settembre del 2009 dinanzi al pm, Cecilia Annecchini, e al collegio giudicante (presidente Luigi Buono, a latere Paolo Cassano Giulio D'Argenio)

Quel giorno, tre napoletani già noti alle forze dell'ordine, avevano rapinato la Banca della Campania di Mercogliano. E portato via circa 19mila euro.

Due di loro, Massimiliano Baldassare ed Enzo Calise, erano stati arrestati, mentre il terzo, Ciro Scarpato (avvocato Gennaro Toscano), era stato preso in un secondo momento. 

Dopo Gesualdo è stata la volta di M.L.V., impiegato di banca all'epoca dei fatti.

«Il giorno della rapina i criminali mi hanno rinchiuso con alcuni colleghi nei bagni della banca. Hanno rubato quello che avevamo in cassa. Poi sono stato convocato al comando dai carabinieri. Lì ho riconosciuto i tre rapinatori dalle foto segnaletiche», ha riferito il teste.

A deporre, poi, un maresciallo maggiore dei carabinieri di Ischia.

«I criminali avevano già messo a segno una rapina in banca a Ischia nell'estate 2009. Avevano rubato più di 200mila euro. Così abbiamo iniziato un'attività di intercettazione telefonica. I rapinatori avevano preso di mira una banca irpina. Abbiamo fornito tutto il materiale raccolto ai colleghi della provincia di Avellino. Ci sono state delle intercettazioni anche poco dopo il colpo di Mercogliano. I malviventi, per sfuggire a un posto di blocco, si erano accompagnati con dei familiari, fra i quali un bambino di tre anni», ha raccontato il militare.

Si torna in aula il 19 dicembre.