Il sesso a tre finisce in tribunale: assolto il giovane amante

E' accaduto a Contrada Alvanite, ad Atripalda. Protagonista una coppia e il vicino.

Ieri si è concluso il procedimento di primo grado a carico del ventunenne atripaldese. Per lui solo quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, per violazione di domicilio.

Atripalda.  

 

di Andrea Fantucchio

Sesso e festini a base di coca, poi l'accusa di violenza rivelatasi infondata. E' accaduto a Contrada Alvanite ad Atripalda. Una coppia, lui cinquantenne e lei trentenne, invitava spesso a casa il giovane vicino, conoscente del marito, per consumare dei rapporti a tre. In alcuni casi i protagonisti degli incontri intimi avrebbero anche sniffato cocaina e fumato hashish.

La cosa è andata avanti per mesi. Poi fra la donna e il ragazzo sarebbe nato del tenero. All'insaputa del marito. Fino a quando lo scorso marzo il figlio undicenne ha trovato la madre con l'amante in casa e ha chiamato il padre e i carabinieri.

La donna si è fatta accompagnare dai militari all'Ospedale San Giuseppe Moscati per essere visitata. Dopo aver denunciato di essere stata violentata.

La questione è finita in tribunale.

La donna ha raccontato di aver subito due presunte violenze. La prima risale all'ottobre 2015. Il ventunenne – secondo il racconto dell'accusa – si sarebbe introdotto in casa della vicina armato di coltello costringendola ad avere un rapporto sessuale completo. Mentre nell'altra stanza si trovavano i figli minorenni della coppia.

Qualche mese dopo, sempre secondo il racconto della donna, il giovane si sarebbe ripresentato a casa sua. E avrebbe sfondato la porta, prima che il figlio li scoprisse. Il ventunenne – spaventato dall'arrivo dei carabinieri – si era allontanato. Poi è stato fermato e arrestato.

Il Tribunale del Riesame di Napoli ha però annullato l'ordinanza cautelare per insufficienza di prove, accogliendo la tesi difensiva dell'avvocato del ragazzo, Rolando Iorio.

La Procura di Avellino ha presentato ricorso, rigettato dai Giudici della Corte di Cassazione, che anche il quel caso hanno accolto la tesi della difesa.

La questione sembrava risolta. Ma a maggio dello stesso anno, sulla base di nuovi indagini, il Pm ha chiesto e ottenuto un secondo arresto del giovane al quale è stata contestata una violenza sessuale aggravata.

L'avvocato del ragazzo ha proposto di nuovo ricorso al Tribunale del Riesame che ha di nuovo annullato l'ordinanza cautelare.

Ieri, alla presenza del Gup del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, si è concluso il procedimento di primo grado a carico del ventunenne atripaldese.

Il giovane è stato assolto definitivamente dal reato di violenza sessuale aggravata e violenza sessuale. A suo carico solo una condanna a quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, per violazione di domicilio.