Genitori massacrati a colpi d'ascia: uccise in preda al raptus

Il caso di Ivano Famiglietti a Frigento

Frigento.  

La sua mente ha rimosso le ore in cui è stato commesso l'efferato delitto, per il resto non aveva mai chiesto di parlare con qualcuno. La permanenza in carcere continua nella assoluta solitudine. Il caso di Ivano a Frigento ricorda quello avvenuto nel ferrarese, con un figlio che fa uccidere a colpi d'ascia i genitori perchè non andava bene a scuola. Una proroga di 40 giorni. È ciò che hanno chiesto i tre periti per analizzare il caso di Ivano Famiglietti, il giovane di Frigento accusato di aver massacrato nel sonno i suoi genitori, Maria Covino e Michele Famiglietti. Ancora un'ascia l'arma del delitto. Il 27enne due anni fa in un raptus di follia, uccise a colpi d'ascia la mamma e il padre, nascondendo, poi, i cadaveri in casa, vegliandoli per 48 ore prima del ritrovamento da parte dei carabinieri della Stazione di Frigento. Il criminologo Antonello Crisci, lo psichiatra Antonino Iaccarino e la psicologa Nicoletta Sansone hanno chiesto più tempo. Dunque, tutto da rifare ed udienza rimandata al 21 febbraio. Lo scorso 24 marzo lo psichiatra aveva depositato la sua memoria e aveva stabilito l'esistenza di un vizio parziale di mente. Ivano in quella stessa perizia fu considerato ancora socialmente pericoloso per se stesso e per gli altri ma capace di difendersi utilmente e di partecipare coscientemente al suo processo.