Stupro di Pizzoli, il Pg: confermare la condanna a Tuccia

In serata prevista la sentenza per il militare di Montefredane

Montefredane.  

«È ineccepibile la motivazione della sentenza di condanna emessa in questo processo per una violenza sessuale nelle quali la vittima è stata in condizione di totale assoggettamento e ha subito pratiche sessuali del tutto anomale e gravi». E' il procuratore generale della Corte di Cassazione, Pietro Gaeta, ha chiesto la conferma della condanna a 8 anni di reclusione per l'ex militare di Montefredane Francesco Tuccia, accusato di aver violentato una studentessa universitaria nel febbraio 2011 all'esterno di una discoteca vicino L'Aquila.

Soltanto "l'intervento chirurgico immediato ha salvato la vita della ragazza, lasciata con una emorragia in corso e senza coscienza" al di fuori della discoteca, "con una temperatura di 14 gradi sotto lo zero", ha ricordato il sostituto procuratore generale della Suprema Corte in un altro passaggio della sua requisitoria, al termine della quale ha chiesto l'inammissibilità e il rigetto dei due ricorsi dell'imputato.  Anche il Centro antiviolenza dell'Aquila si è costituito parte civile e ha contestato la difesa di Tuccia che sostiene che la vittima "avrebbe prestato il consenso alla pratica sessuale estrema" quando invece le testimonianze indicano che la studentessa "già all'interno della discoteca barcollava per quanto aveva bevuto ed era in stato di incoscienza profonda, mentre l'imputato era lucido e dopo la violenza è stato pronto a darsi alla fuga". 

In aula ci sono le donne del Centro antiviolenza, parenti e amici della studentessa, e anche alcuni congiunti dell' imputato. I carabinieri presidiano l'ordine pubblico con misure di rinforzo. Il verdetto è atteso in tarda serata.