Omicidio Ciolek, arriva la sentenza in primo grado. La Corte d’Assise di Avellino, al termine di una lunga camera di consiglio, condanna i responsabili della morte del 60enne polacco.
Un delitto cruento e passionale, quello consumatosi a Pago Vallo Lauro nel maggio del 2012.
Venticinque anni di reclusione alla moglie della vittima Lucyna Eugenia Kwiatkovska, 22 anni a Galeazzo Amoroso, l'anziano presso il quale la donna lavorava come badante. Condannato a 2 anni anche un nipote dell'anziano, Antonio Graziano, accusato del reato di induzione al falso in atto pubblico perché fece pressione sul medico Rainone, intervenuto dopo la morte di Ciolek, affinché redigesse un certificato di decesso per cause naturali.
Pene severe, quelle inflitte ai tre imputati per la morte del polacco. Amoroso Galeazzo, all'epoca 76enne, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti essendo l'amante della sua badante, nonché moglie della vittima, avrebbe avuto un ruolo principale nel delitto colpendo Ciolek al capo.
Determinanti ai fini della decisione della Corte d'Assise le indagini condotte dagli agenti del Commissariato di Lauro. Dagli elementi raccolti sulla scena del crimine, sarebbero stati proprio la moglie di Ciolek e l'anziano di Pago, ad uccidere l'uomo, con una serie di colpi al capo e al torace, inferti con un oggetto contundente. Gli inquirenti riscontrarono anche un maldestro tentativo di alterazione dello stato dei luoghi ed hanno sin dall'inizio ritenuto poco credibile la versione degli imputati, secondo la quale il decesso sarebbe avvenuto a seguito di una caduta accidentale, dovuta allo stato di ubriachezza del polacco, escluso però dagli accertamenti tossicologici.
Non prima di 90 giorni le motivazioni della sentenza.