Una storia che ha dell’incredibile, perché costruita intorno alla figura di un sedicente sacerdote e un carico di babà amalfitani. Dopo l’episodio di tre settimane fa nei ristoranti della Valle Ufita, stavolta è un 55enne residente in provincia a finire nella rete della Questura.
Un pregiudicato 65enne, residente nella provincia di Avellino, con un articolato quanto abile raggiro ha posto in essere una truffa che gli ha fruttato la somma di circa 500 euro.
Il malfattore, spacciandosi per un prelato aveva convinto telefonicamente un noto ristoratore di S. Angelo dei Lombardi ad organizzare un banchetto per 42 pellegrini che, a bordo di un pullman proveniente da Napoli, di ritorno dalla visita presso il Santuario di San Gerardo in Materdomini, avrebbero sostato presso il ristorante al fine di gustare la tipica cucina locale.
Dopo aver contrattato il prezzo definitivo, insisteva perchè a tavola fosse offerto un gustoso babbà di una nota pasticceria amalfitana dove proprio i pellegrini amavano rifornirsi.
Con un’ammaliante dialettica il finto prete convinceva altresì il titolare dell’agriturismo ad effettuare l’acquisto dei dolci, che avrebbe pagato alla consegna, fornendo nel contempo la piena garanzia per il rimborso dei soldi anticipati, nonché un’utenza cellulare, presumibilmente del complice, per poter effettuare l’acquisto.
Il cospicuo quantitativo di babà veniva puntualmente consegnato presso l’azienda ristoratrice e mai il gestore avrebbe potuto immaginare che il denaro versato sarebbero andato perso anche perché i prodotti dolciari, benché congelati, si presentavano confezionati in maniera impeccabile al fine di ingenerare la convinzione che fossero prodotti di alta pasticceria.
Il favoloso pranzo però non ha mai avuto luogo in quanto il giorno stesso stabilito il “prelato” contattava telefonicamente l’incauto imprenditore per riferire che il pullman con a bordo i pellegrini aveva avuto inconvenienti meccanici e che pertanto il pranzo sarebbe slittato di solo qualche giorno.
Purtroppo, nonostante svariate telefonate effettuate nei giorni a seguire, il “prete” era svanito nel nulla, senza lasciare alcuna traccia, e l’azienda ristoratrice si è trovata con circa 40 Kg di babà che fatti analizzare successivamente , si sono rivelati prodotti scaduti da tempo e particolarmente dannosi per la salute se fossero stati consumati.
Le immediate indagini, espletate a seguito delle denuncia presentata presso il Commissariato di P.S., hanno consentito però in breve tempo di risalire all’autore della truffa, un 65enne di Avellino, con a carico precedenti per analoghe truffe che, rintracciato in città è stato deferito alla locale Procura della Repubblica in stato di libertà.