di Siep
Quindici colpi d'ascia per il padre, 13 per la madre: così fu commesso delitto. Uccise i genitori un anno fa. Era il 12 novembre quando li massacrò a colpi d'ascia sorprendendoli nel sonno. Poi due giorni di buio. Veglio i corpi senza vita in quella casa in una contrada isolata del comune di Frigento. Venne interrogato Ivano Famiglietti, quel ragazzo con la passione per l'oscuro. Parlò poco disse di non ricordare proprio quei momenti tragici. Ora il giudice Giovan Francesco Fiore, in sede di udienza preliminare sul caso del duplice omicidio ha predisposto una nuova perizia psichiatrica.
Il ragazzo è accusato di duplice omicidio volontario. A peggiorare la sua posizione al processo ci saranno le varie aggravanti a partire dai futili motivi che l'avrebbero indotto a commettere il gesto. L'avvocato di Famiglietti, Gerardo Testa, ha presentato richiesta di rito abbreviato, il giudice intanto ha già deciso di affidare il caso ad un team di esperti: un criminologo, Antonello Crisci, uno psichiatra Antonino Iaccarino e una psicologa, Nicoletta Sansone.
Due mesi per capire chi è Ivano, perchè ha ucciso. L'accusato, al momento, ancora non ricorda nulla di quanto accaduto a Contrada Amendola a Frigento, dove viveva con i genitori, la stessa casa che la mattina del 12 novembre 2016 diventò un teatro dell'orrore.
In fase di incidente probatorio l perito Sciaudone aveva depositato una perizia, stabilendo nei termini l'esistenza di un vizio parziale di mente, scrivendo testualmente: Ivano in quella stessa perizia fu considerato ancora socialmente pericoloso per se stesso e per gli altri ma capace di difendersi utilmente e di partecipare coscientemente al suo processo. Il collegio peritale, ora, potrà stabilire anche altro valutando, a distanza di un anno, le condizioni psichiche dell'accusato. L'udienza è aggiornata al 10 gennaio 2017.