Lutto nel giornalismo, è morto Benigno Blasi

Non ce l'ha fatta a sconfiggere un male incurabile che in poco tempo ha preso il sopravvento

Una voce libera, che non è rimasta mai in silenzio, grazie al suo coraggio, di fronte a tanti soprusi...

Mirabella Eclano.  

L'irpinia perde un'altra firma di valore, un uomo coraggioso e forte che non è riuscito però a sconfiggiare la malattia, piombata nel giro di pochi mesi su di lui fino all'irreparabile. Un calvario cominciato all'inizio del 2016 inaspettatamente, vissuto nel silenzio e nella speranza. Ci lascia a soli 52 anni Benigno Blasi, volto noto del giornalismo campano e pugliese. L'ultima sua esperienza lavorativa è stata alla guida del Mattino di Foggia.

Negli anni 90 è stato il braccio destro del compianto Yuri Grasso, altro collega di razza, venuto a mancare tragicamente in un incidente stradale. Nella Valle del Calore fu lui a fondare "La Fenice On Line", organo ufficiale della Proloco a Mirabella Eclano, una voce libera, che non è rimasta mai in silenzio, grazie al suo coraggio, di fronte a tanti soprusi. Giornalista professionista, direttore responsabile: quotidiano agenzia stampa periodici, consulente per la comunicazione, ufficio Stampa, dirigente A.N.S. Campania, responsabile regionale "Area Comunicazione" - Referente provinciale "Cultore della Materia" Avellino e Benevento  presso Editoria. Ha frequentato Dottorato di Ricerca in Marketing e Comunicazione Internazionale. Ha collaborato con molte testate giornalistiche provinciali, regionali e nazionali sia nella qualità di redattore che direttore responsabile: il Giornale di Napoli, il Mattino, L’Opinione Irpinia Oggi, il giornale di Avellino ed altre ancora.

Attivissimo è stato prima di quel riposo forzato, nelle vesti di commissario del Sugc, il  Sindacato Unitario Giornalisti Campania, per la sezione territoriale di Benevento.

Così scriveva in un messaggio il 26 aprile scorso: "Scusa se non rispondo, ma da tre mesi è iniziato il mio calvario. La mia situazione di salute è del tutto seria. Fisicamente sono alquanto debilitato e mi affatico anche nel parlare. In tre mesi ho conosciuto e sto scoprendo quotidianamente la fragilità della vita."

Una brutta e triste notizia in questo penultimo giorno di settembre, una di quelle che non avresti mai voluto scrivere pur essendo già dietro un maledetto angolo. Addio ad un giornalista amico che ha saputo difendere chi lavora, attivandosi con forza, determinazione e coraggio contro i disonesti. 

Gianni Vigoroso