Lettera aperta di Gerardo Stabile, presidente dell’associazione albergatori Federalberghi Avellino, sulla situazione critica dell’Altopiano Laceno. "Considerato che ad oggi non è ancora chiaro agli operatori turistici quale sarà l’evoluzione ed il futuro di detta località (ritenuta a più voci dai destinatari della presente quale polo turistico su cui investire per il rilancio del territorio, rilancio che passerà sicuramente anche attraverso gli investimenti personali degli operatori economici) con la presente ritiene doveroso riaccendere una discussione ormai sopita e che, anche alla luce della programmazione 2014/2020, è necessaria al fine di poter affrontare con serenità delle scelte imprenditoriali e di vita nell’immediato e nel prossimo futuro. In particolar modo lo scopo della presente è portare (nuovamente) all’attenzione dei decisori istituzionali, e nelle discussioni programmatiche, una domanda specifica: quale sarà il futuro di una località ritenuta di interesse strategico provinciale e di conseguenza il futuro delle tantissime aziende del settore e dei posti di lavoro che le stesse hanno garantito in passato e che oggi stentano a garantire nella stessa misura? L’invito, in primis all’Amministrazione Comunale e poi alle istituzioni destinatarie della presente per quanto di propria competenza e possibilità, è quello a risolvere i vari e noti problemi di natura amministrativa che negli scorsi anni hanno comportato non pochi problemi e soprattutto la perdita dell’ormai famoso finanziamento di circa 15.000.000,00 di euro (che di fatto avrebbe potuto segnare il calcio d’inizio per la ripresa), oltre ad ingenti danni al territorio con conseguenze disastrose in termini economici e occupazionali, non solo al Lago Laceno e alla comunità bagnolese, ma a tutto il comprensorio interessato. Un danno che cresce in maniera esponenziale in rapporto all’accumulo di ritardo nello sviluppo dell’area e nella mancata possibilità di adeguamento delle tante strutture private che, seppur ne hanno bisogno e volontà, non possono nemmeno pensare ad una programmazione (si parla di milioni di euro di investimenti privati) vista la situazione aleatoria di cui si parla tanto ma non vi è alcuna certezza nell’attuazione".
"Parliamo sempre dell’unica stazione sciistica della Regione Campania intorno alla quale gravitava, e potrebbe tornare a gravitare, un grandissimo potenziale di fruitori dell’intero mezzogiorno; fruitori che con adeguati servizi e strutture rimodernate, potrebbero diventare turisti garantendo una crescita esponenziale in termini di pernottamenti, e quindi di economia turistica vera. Pertanto con la presente si chiede un concreto impegno alla soluzione dei tanti problemi, soprattutto di natura amministrativa e istituzionale, che ad oggi continuano a limitare il libero e concorrente esercizio di attività imprenditoriali legate al mondo del turismo, e che siano date risposte in tempi brevi con azioni concrete che possano consentire al territorio di ripartire. Risposte che certamente possono significare la giusta riqualificazione e promozione dell’area con la conseguente ripresa delle attività imprenditoriali pronte ad investire a fronte di una concreta programmazione di sviluppo; attività che ormai comportano per le aziende scelte imprenditoriali ma soprattutto scelte di vita per la propria famiglia e per le famiglie di migliaia di addetti ai lavori coinvolti nel comprensorio. A tal proposito è utile ricordare che gli imprenditori stanno vivendo momenti di grande difficoltà e spesso non per propria “cattiva gestione” ma subendo scelte sbagliate o mancate scelte di chi, amministrando, non rischia mai direttamente. Come primo passo, per essere chiari e definire il punto cruciale, è sicuramente necessario intervenire per sbloccare l’immobilità di un ricorso tra amministrazione e gestori giacente presso il Consiglio di Stato, e fermo ormai da diversi anni, la cui sentenza potrebbe di certo chiarire tante incertezze e dare il via definitivo ad una nuova fase….soprattutto progettuale. Una mancata sentenza che però ha già sentenziato la perdita del finanziamento sopra citato. Tutto questo ha comportato un blocco totale delle attività e della programmazione di eventi ed iniziative concrete a valenza turistica, fatti salvi alcuni palliativi, che possano generare turismo vero, quello che si misura in termini di pernottamenti, e che possa avere una valenza provinciale. Confermando la disponibilità al dialogo e alla collaborazione, come sempre fatto fino ad oggi, per quanto da privati possiamo fare, anche per ulteriori approfondimenti e possibili collaborazioni nell’interesse del territorio tutto e non solo dei propri associati, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti, soprattutto con l’augurio che lo stimolo di cui alla presente venga percepito come tale e si concretizzi in azioni concrete di cui il territorio ha bisogno e che possa consentire la ripresa (o l’avvio) di un serio progetto di valorizzazione e rilancio turistico, oggi unica e vera opportunità di crescita e di possibili importanti economie per il futuro dell’Irpinia".
Redazione