C’è una trepida, ma serena attesa per una riflessione che deve giungere dal Sindaco di Caposele su quanto gli è stato chiesto da più fronti: L’azzeramento delle deleghe; il riportare in capo ai dipendenti comunali le responsabilità di ufficio; e, non meno importante, il continuo e costante confronto con i partiti associazioni e cittadini sulle scelte politiche che si andranno a fare.
Un’ aspettativa che ha visto una serie di confronti istituzionali all’interno di incontri ufficiali e ufficiosi, ma chiari e netti, su quanto il Sindaco deve affrontare per poter rimettere la barca amministrativa lungo un percorso della produttività.
Tutto questo è finalizzato naturalmente a dirimere quella inarrestabile frantumazione sociale che ha messo in ginocchio l’intera comunità caposelese.
Anche l’episodio del capannone di Saure, come opera accessoria della Galleria Pavoncelli bis, può essere interpretato come l’inizio di un movimento cittadino e istituzionale che intravede per raggiungere soluzioni per il bene del Paese, l’unica strada della condivisione e del confronto.
Da qui il desiderio di tanta gente che, nonostante le solite chiacchiere da bar, comincia a comprendere il nostro sforzo coraggioso e duro che non ha altro fine che rimettere in viaggio in una rinnovata concordia, la macchina amministrativa.
La forza di una comunità passa esclusivamente dalla unità d’intenti, anche se con sfumature politiche diverse; ma per ogni occasione che vede Caposele in difficoltà, la logica politica dovrebbe essere riuscire a mettersi insieme per raggiungere lo scopo.
In questo momento, mi pare che, nonostante le tante pressioni che vengono da tutti i fronti, non ci sia ancora questa volontà, come se tutto ciò che sta accadendo sul nostro territorio, possa passare solo come una mera strumentalizzazione politica e di assurda visibilità personale. E’ ciò che dico al Sindaco e anche al Commissario Sabatelli al quale, in un recente colloquio telefonico, ho trasmesso le angosce di un’ intera comunità, al cospetto di un grosso problema ambientale, che non può essere derubricato a semplice “problema tecnico e economico”.
Quando una comunità chiama, le Istituzioni devono essere presenti anche a garantire il semplice, ma imprescindibile diritto alla salute, e tutto ciò va al di là di una piccola sospensione dei lavori e di un paventato danno economico alla corte dei conti…. Noi, però facciamo i conti prima con la nostra coscienza che ha voglia di salvaguardare la terra e il nostro futuro che deve essere, sopra ogni cosa, rispettato!