Il Coordinamento campano per l'acqua pubblica e la Rete civica Ato3 hanno stigmatizzato con forza il rinvio della seduta di consiglio regionale nella quale si sarebbe dovuto parlare del ciclo integrato delle acque e del nuovo assetto che il governo Caldoro vorrebbe dare al sistema delle reti idriche. "Denunciamo, con grande disappunto, che non è stato consentito ai cittadini campani di essere presenti al Consiglio Regionale monotematico sul servizio idrico, sulla democrazia, sul rispetto dell'esito referendario del 2011.
Consiglio monotematico fortemente voluto proprio dai cittadini, e grazie ai molti consiglieri regionali richiedenti.
Si vuole decidere, ancora una volta, nelle stanze del potere, escludendo proprio chi subisce e paga le scelte dall'alto.
Il Consiglio poi non si è tenuto più, come ci è stato comunicato dalla consigliera Anita Sala, che è scesa in strada per aggiornarci che la seduta era stata sciolta per l'assenza dell'Assessore all'Ambiente Giovanni Romano.
Caldoro, Romano, Colasanto, Sarro, una parte del Consiglio...chi dovremo ringraziare per tutto questo?
Ne terremo conto alle prossime elezioni, in cui denunceremo pubblicamente le scelte di voto sull' Acqua di chi, non facendo propria la mozione presentata, ha impedito di fatto la discussione in aula ai consiglieri firmatari ( Sala, Pica, Aveta, Barbirotti e altri 12 consiglieri).
I cittadini ringraziano e, mentre in Regione si evitava di affrontare la mozione all' ordine del giorno, i comitati che presidiavano, ne hanno approfittato per svolgere all'aperto il loro CONSIGLIO CITTADINO REGIONALE, ripreso anche da alcune tv locali presenti, dove è stata ribadita la richiesta di una legge che rispetti la democrazia e promuova la partecipazione dei cittadini, che rispetti il risultato referendario attivando la gestione pubblica dell'acqua".
Giuseppe Aufiero