Anche Papa Francesco beve il vino irpino

Bergoglio ha ricevuto il vino prodotto dai detenuti della casa di reclusione di Sant'Angelo

A consegnare simbolicamente al Pontefice la bottiglia di vino “Il Galeotto”, etichetta con cui viene commercializzato il vino irpino, è stato il vicepresidente della cooperativa Fiorenzo Vespasiano

Sant'Angelo dei Lombardi.  


È arrivata direttamente nelle mani di Papa Francesco una delle bottiglie di vino prodotte dai detenuti della casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi.

A consegnare il dono nell’Aula Nervi sono stati i giovani della cooperativa sociale Il germoglio, che gestisce la tenuta agricola della struttura carceraria altirpina, in occasione dell’udienza concessa sabato 28 febbraio a Confcooperative per i 70 anni dalla sua ricostituzione.

A consegnare simbolicamente al Pontefice la bottiglia di vino “Il Galeotto”, etichetta con cui viene commercializzato il vino irpino, è stato il vicepresidente della cooperativa Fiorenzo Vespasiano: «La responsabilità di dover raccontare al Santo Padre ciò che Il germoglio realizza grazie al lavoro dei detenuti del carcere di Sant’Angelo dei Lombardi mi ha fatto sentire piccolo fino a pensare di non potercela fare a reggere il peso di ciò che portavo in dono. In quella bottiglia non vi è solo dell’ottimo vino, ma c’è il lavoro, quello che manca soprattutto al Sud e quello che noi de Il germoglio, giorno dopo giorno e con tanti sacrifici, ci sforziamo di portare avanti. E poi ci sono le le capacità e la voglia di riscatto dei detenuti che non vogliono vedersi rubare la speranza, ma che anzi trovano nel lavoro la loro vera occasione di riscatto umano e sociale».

 

La storia dei giovani della Cooperativa il Germoglio e del loro impegno nel sociale nasce da lontano ed affonda le radici nel Progetto Policoro sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana, che ha voluto scommettere sulla capacità dei giovani del Sud di farsi promotori del loro futuro.

 

Prosegue Vespasiano: «Le parole di Papa Francesco, unite ai suoi sguardi, alle sue battute e alla sua straordinaria umiltà, ci hanno fatto volgere la testa e il cuore in avanti: ai tanti sogni ancora da realizzare e alle future responsabilità che siamo chiamati ad affrontare. Parole che abbiamo ascoltato con grande attenzione, soprattutto quando Bergoglio ci ha raccomandato di continuare a perfezionare, a rafforzare e ad aggiornare le buone e solide realtà che abbiamo costruito».

 

Di buone pratiche la cooperativa Il germoglio ne ha tante in cantiere: dalla gestione del tenimento agricolo nel carcere alla cantina sociale “Al fresco di Cantina”, dalla tipografia “Le Ali di Carta” alla struttura ricettiva “Villa del Seminario”. Attività che in occasione dell’ultimo Festival del Volontariato di Lucca, hanno meritato ai giovani santangiolesi il plauso della Presidente della Camera Laura Boldrini, del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che hanno ascoltato con grande attenzione il racconto dell'impegno che Il Germoglio profonde in particolare per il recupero sociale dei detenuti. 

 

«Oggi, dopo le parole di incoraggiamento del Pontefice – conclude Vespasiano – possiamo affermare con un certo orgoglio che anche Papa Francesco beve Il Galeotto».