Cgil Avellino: "Immigrati deportati verso mete ignote"

Non si placano le polemiche sul trasferimento dei profughi dai centri di accoglienza

Un dramma nel dramma....

Monteforte Irpino.  

“In fuga dalla guerra e dalle violenze, deportati verso mete ignote per colpa delle inefficienze del Prefetto di Avellino. Quello che non ha fatto la guerra lo hanno fatto le istituzioni italiane e quello che appare ancor più vergognoso che gli artefici di questa brutta vicenda sono i massimi rappresentanti del Governo sul territorio”. E’ il commento di Vincenzo Petruzziello, segretario provinciale della CGIL di Avellino, sul trasferimento degli immigrati ospitati nei centri di accoglienza di Monteforte Irpino ed Ospedaletto d’Alpinolo. “Le scene registrate presso i centri di accoglienza chiusi a seguito delle indagini della magistratura segnano una delle pagine più buie della nostra provincia. Se la fuga dai loro paesi era una necessità dettata dalla sopravvivenza, la deportazione cui gli immigrati sono stati sottoposti è inqualificabile, soprattutto per il fatto che nasce dalla superficialità e dall’incapacità di gestire un normale flusso di profughi. Da tempo sono rimasti inascoltati i nostri appelli che in tempi non sospetti avevano invitato il Prefetto di Avellino a prendere a considerare diversi elementi di preoccupazione e a riportare al Tavolo per l’immigrazione la verifica di tali elementi per trovarvi una soluzione. Assistere – continua Petruzziello – alle scene di questa mattina sancisce una sconfitta del mondo cosiddetto civile, di una Provincia e di una nazione. Riteniamo che ci sia stata una malcelata volontà da parte degli organi di Governo a far precipitare la situazione piuttosto che intervenire per risolvere l’emergenza, considerando che nemmeno la richiesta di requisire i centri di accoglienza, garantendo in proprio gli standard di accoglienza è stata mai presa in considerazione. Gli immigrati sono stati considerati da sempre un problema proprio da chi ha competenze a risolvere il problema. Non osiamo immaginare, qualora l’Irpinia dovesse essere interessata da altre più gravi emergenza, quali possano essere i risvolti. Intanto – aggiunge Petruzziello – riteniamo che prossimamente nuovi flussi di profughi raggiungeranno la Provincia di Avellino e considerato l’epilogo di questa ultima vicenda ci chiediamo e chiediamo come la Prefettura intende organizzarsi o se preferirà ancora una volta liberarsi degli immigrati spedendoli altrove. E’ stridente il fatto che dal 16 giugno il tavolo per l’immigrazione non sia mai stato più convocato e che invece di attendere la nuova convocazione fissata per il 25 oggi si è proceduto al trasferimento degli immigrati dai centri posti sotto sequestro. Una strategia che esplicita chiaramente la volontà di “liberarsi” del problema da parte del Prefetto, che ha preferito logorarsi in una sterile polemica con la nostra organizzazione, artatamente messa in piedi dallo stesso Prefetto. Stride – conclude Petruzziello – anche il fatto che in questa vicenda sia venuto meno anche il protagonismo e la responsabilità più volte richiamati di sindaci, istituzioni territoriali, associazioni di volontariato e Chiesa, sebbene va ancora una volta sottolineato che il luogo per una gestione complessiva del problema e cioè il tavolo per l’immigrazione (che forse non è stato convocato per non mettere a nudo superficialità, inefficienze e sciatterie) è stato attivato con il contagocce”. Pur registrando con rammarico, dispiacere e rabbia quanto accaduto nelle ultime ore, il segretario della CGIL di Avellino rinnova l’invito a “predisporre le misure necessarie per preparare l’accoglienza di eventuali altri immigrati, eliminando tutti gli ostacoli e le storture che hanno caratterizzato questa gestione. Ostacoli e problematiche che devono trovare un punto di confronto al tavolo per l’immigrazione, con la partecipazione di tutti i soggetti operanti nel settore dell’accoglienza e con la piena responsabilità degli uffici di Governo”.