La traslazione di San Pio e il pensiero di Luigi Melucci

Lo scrittore originario di Grottaminarda racconta la sua visita nei luoghi del frate santo

Melucci, grottese puro sangue che vive a Pontassieve in provincia di Firenze fu ospite a Grottaminarda per la presentazione di un suo libro frutto di un’approfondita ricerca storica su Leopoldo Faretra

Grottaminarda.  

La traslazione della salma di San Pio da San Giovanni Rotondo a Roma. L’irpino Luigi Melucci, scrive un pensiero alla sua terra nel Gruppo pubblico Grottaminarda nel Mondo mostrando un preziosissimo ricordo: “Nel maggio del 2001, durante un pellegrinaggio da Padre Pio, ho visitato per la bontà del frate cappuccino Marciano Guarino da Grottaminarda, ritratto con me nella foto, la “sala di ricreazione” del Convento dove il Santo ha trascorso lunghi anni di segregazione. La stanza, munita di caminetto, unico mezzo di riscaldamento nelle fredde giornate invernali, era situata nella zona di clausura. Nell’occasione Padre Marciano permise a me e mia moglie di assistere anche al cambio giornaliero dei fiori sulla tomba di Padre Pio e ci donò una rosa che conserviamo ancora con religiosa cura. Padre Marciano, dopo la demolizione in seguito al terremoto dell’agosto del 1980, si è indefessamente adoperato per la ricostruzione della Chiesa del Rosario e del sottostante Museo delle Congreghe.” Melucci, grottese puro sangue che vive a Pontassieve in provincia di Firenze  fu ospite a Grottaminarda per la presentazione di un suo libro frutto di un’approfondita ricerca storica su Leopoldo Faretra, l’uomo che a rischio della propria vita, si è adoperato come direttore dell’Infermeria Italiana dello Stalag VI A di Hemer, per aiutare e salvare tanti connazionali prigionieri.

Gianni Vigoroso