L'Irpinia come Roma, si prega nelle chiese ovunque. C'era soprattutto la gente comune all'interno di una Basilica Cattedrale gremita e avvolta dalla commozione ad Ariano Irpino, radunata in preghiera in occasione della messa di suffragio di Papa Francesco. Dolore ma anche riflessione sulla figura di Bergoglio. A celebrare la liturgia è stato il Vescovo Sergio Melillo, presenti i sacerdoti di molte parrocchie della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.
Melillo: è il tempo delle lacrime
"E' il tempo delle lacrime ma anche della gratitudine unita al silenzio e alla preghiera - ha detto Melillo durante l'omelia - Papa Francesco, persona amata e cara, ha annunciato il vangelo fino alla fine, fino al saluto e all'addio alla chiesa il giorno precedente la morte. Uno stile, una modalità, che ha dato uno slancio nuovo alla chiesa. Ha aperto nuovi orizzonti alla vita ecclesiale e sociale. Perdonare senza risparmio fino in fondo. Speranza a tutti gli uomini e a tutte le donne.
Il pontificato della tenerezza
Papa Francesco ha incarnato un pontificato della tenerezza e della prossimità. Un pastore che ha scelto e vissuto l'odore del gregge, di camminare con il popolo, lasciandosi toccare dalle multiforme e inconsuete ferite della storia, tra migranti e giovani in fuga, famiglie fragili e difficoltà del mondo del lavoro".
Vescovi a Roma da Mattarella
Melillo ha anche raccontato le emozioni vissute a contatto diretto con il presidente della repubblica Sergio Mattarella a Roma: "Ho visto un presidente molto interessato ai contesti in cui viviamo e alle difficoltà dei nostri territori. Ha espresso gratitudine alla chiesa italiana per quello che fa con le parrocchie, i sacerdoti in un momento difficile oltre alla grande sofferenza e vicinanza alla chiesa per la perdita del nostro amato Papa Francesco".