"Svegliamoci prima che sia davvero troppo tardi". Il comitato "Uniamoci per l'acqua", esprime tutta la sua grande preoccupazione per il rischio, ventilato da molti esperti del settore, che la prossima stagione si trasformi per l'Irpinia in una vera estate di siccità, evento che causerebbe un'emergenza senza precedenti per la nostra Terra. Molte comunità resterebbero senza fornitura idrica adeguata, con conseguenze drammatiche per i cittadini, l'agricoltura e le imprese, divenendo ulteriore causa di spopolamento delle zone interne.
"Visto che il concordato preventivo concesso dal giudice fallimentare all'alto calore spa rappresenta solo un tentativo di risanamento finanziario per l'ente, mentre non ha puntato a conseguire l'unico vero obiettivo che il comitato Uniamoci per l'acqua, sta indicando da molto tempo: una soluzione definitiva, atta a garantire un sistema idrico efficiente e sostenibile, che preveda, soprattutto, il rifacimento delle condotte idriche del territorio, obsolete e causa di perdita di quantità enormi della nostra preziosa Acqua!
Nonostante l'importante contributo finanziario della Regione Campania, il problema resta e non riusciranno a fermare l'incombere dell' emergenza dei mesi più caldi dell' anno".
Il comitato auspica che siano i primi cittadini dei vari paesi irpini, a porsi in prima linea nella battaglia che dovrà garantire la fine di questa infinita crisi idrica, chiedendo al governo nazionale ed all'Unione Europea che venga dichiarato lo stato di emergenza ed il relativo stanziamento di fondi straordinari, come previsto dalla legge.
"Quello che colpisce di più in un momento così difficile per l' Irpinia, in merito ad un problema divenuto da tempo, cronico, è il silenzio assordante di sindacati e partiti politici, che si risvegliano solo durante il periodo elettorale, credendo di poter far dimenticare ai cittadini la loro assenza ed il loro disinteresse".
In conclusione, l'invito del comitato, oltre che ai sindaci, è rivolto a tutti, movimenti ed associazioni comprese:
"Questo è il momento di essere uniti e di far sentire la nostra voce, con forza, poiché, come ci ricordano gli ambientalisti, rifacendosi ad un vecchio proverbio dei Nativi Americani, "la Terra non ci appartiene, ci è stata data in prestito dai nostri figli e noi dobbiamo curarla e rispettarla per restituirla a loro, nelle migliori condizioni!"