Avellino, la Caritas: in periferia il centro per servizi socio-assistenziali

Nel centro che entrerà in funzione il 20 gennaio verranno sdoppiati i servizi di assistenza

avellino la caritas in periferia il centro per servizi socio assistenziali
Avellino.  

di Paola Iandolo 

Un nuovo osservatorio per  intercettare i bisogni e supportare le fragilità. Questi gli obiettivi del Centro di ascolto che la Caritas della diocesi di Avellino ha allestito nel cuore di Quattrograna Ovest. Lo sportello, pensato per risollevare dall'isolamento sociale la periferia cittadina entrerà in pieno esercizio a cominciare dal 20 gennaio.

Gli orari e servizi
Porte aperte tutti i giorni, dalle 9 alle 12. Inoltre la struttura, che ospita la cappella del Sacro cuore di Gesù, rappresenta già un polo di aggregazione per la comunità religiosa del quartiere. Ma, con l'avvio dei servizi socio-assistenziali, potrà rafforzare la propria funzione di sostegno alla comunità. Le intenzioni sono di potenziarlo attraverso l'arrivo di esperti nella comunicazione e nell'aiuto psicologico, fino a farlo diventare ricovero per i senza fissa dimora.

«Immaginiamo di portare qui tutte le attività che al momento offriamo alla Cittadella della Carità. Sdoppiandole, appunto, in questo Centro», spiega il direttore della Caritas. E si tratta di un tassello di un più generale progetto che l'ente caritatevole punta a realizzare quest'anno per consolidare l'assistenza. «Innanzitutto aumentando la nostra presenza nelle periferie. Dove - continua Antonio D'Orta - c'è maggiore necessità di ascolto. Un bisogno che è sempre più forte. Le povertà materiali - evidenzia - molto spesso sono la conseguenza delle povertà relazionali. Rispondere a entrambi i bisogni è il nostro compito, quello della Chiesa». Un obiettivo, da realizzare a breve termine, che si pone innanzitutto il vescovo di Avellino. A partire dal dormitorio di via Morelli e Silvati. A tal proposito, sono 16, ad oggi, i posti disponibili nel ricovero diretto da don Vitaliano Della Sala. Di cui 11 destinati agli uomini, mentre 5 compongono l'ala femminile. Si punta a raddoppiarli entro il 2025.