In una lunga intervista rilasciata al Mattino di Avellino, l'ex sindaco Gianluca Festa parla pubblicamente su quanto sta accadendo al Comune.
«Abbiamo scelto di candidare Laura Nargi perché era la persona più indicata per far votare me. Il suo nome è frutto di una circostanza. Io non potevo candidarmi e un’ordinanza mi ha impedito di essere eletto. Laura dovrebbe farmi una statua, se è sindaca lo deve a me. Ora o accetta le mie condizioni oppure si va al voto: mi presento io, si presenta lei e vediamo chi vince».
Festa è un fiume in piena e non le manda a dire: “Laura Nargi si ritrova sindaca per una scelta non sua. Un'ordinanza ha impedito a me di essere eletto, un’ordinanza che per la Cassazione era illegittima”.
E Festa sulle deleghe afferma: «Il problema non sono le deleghe. Noi oggi di fatto non cominciamo la fase due, ma cominciamo ad amministrare. Se devo ascoltare da lei che “siamo alleati” allora c'è un problema. La giunta non è fatta di festiani e non festiani, ma siamo tutti festiani, prima di tutto lei. E fin dall'inizio. La vicenda attuale non è legata alle deleghe. Il problema è come immaginiamo di amministrare questi quattro anni e mezzo. Rispetto a scelte strategiche.
A me non servono delle caselle per accontentare altri sette del mio gruppo. Io ho fatto una rivoluzione in questa città, la gente si aspetta che questa rivoluzione continui. O noi comunichiamo alla città che continua questa rivoluzione altrimenti non servono nemmeno 15 caselle. Non faccio politica per occupare poltrone. Il mio obiettivo è cambiare e trasformare la città».