L'ira dell'ex assessore Savio: "Cacciato e non so perché. Farò causa alla Nargi"

"Impugnerò la revoca. Dovessi spuntarla i soldi saranno destinati alla costruzione di un palazzetto"

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Avellino.  

Non ci sta l’ex assessore Leandro Vittorio Savio. Il suo incarico ai fondi europei al comune di Avellino è terminato dopo neanche 6 mesi. "Cacciato dalla Nargi e non so neanche il perché. - ha spiegato in conferenza stampa al Circolo della Stampa - La mia non è stata una nomina politica non vivo di questo. Non capisco perché sono stato chiamato. Se vengo qui ad Avellino e nel mio curriculum, che viene sbanderato in consiglio comunale, vengo presentato come esperto di pnrr, credo che il pnrr dovrei farlo io. Mi è stato detto che andavo troppo veloce ed ero troppo tecnico".

"Ho trovato dipendenti spaventatissimi"

"Ho provato a fare del mio meglio, ma ho trovato un clima difficile. Mi sono trovato una macchina burocratica ferma e bloccata con l'assenza di due dirigenti, di un segretario generale, di un capo gabinetto. Una figura come questa è necessaria. Insomma, mancavano tante figure utili per ottenere dei buoni risultati". E aggiunge: "Io ho conosciuto molto da vicino la realtà di Reggio Calabria, comune sciolto per mafia, molto più particolare di Avellino, eppure qui ho trovato dipendenti spaventatissimi". Poi una promessa: "Impugneremo la revoca e se dovessi spuntarla i soldi del risarcimento saranno destinati alla costruzione di un palazzetto per la Città di Avellino".