Zungoli: accoglienza integrazione, sinergia tra istituzioni e terzo settore

Sai: un grande esempio di azione educativa ad ampio respiro

zungoli accoglienza integrazione sinergia tra istituzioni e terzo settore

Si arriva, ci si incontra, restando, in attesa di un nuovo Viaggio...

Zungoli.  

Si è tenuta nei locali della biblioteca comunale a Zungoli, la manifestazione “Un Nuovo Viaggio”, giornata dedicata al saluto, seppur figurativo, di due nuclei familiari provenienti dalle zone colpite dalla guerra in Ucraina che hanno terminato il percorso di accoglienza presso il centro collettivo Sai ordinari ulteriore ampliamento di Zungoli.

Fondamentale l’opera del centro Sai acronimo di sistema accoglienza integrazione che, grazie ad un lavoro di squadra, fatto di una rete di équipe multidisciplinare in stretto contatto con sindaco, enti territoriali del terzo settore, amministrazione comunale ed associazioni.

Lo scopo, spingere sempre di più alla realizzazione di obiettivi propri basati su accoglienza e integrazione, fornendo supporto amministrativo, educativo, linguistico e legale, implementando una crescita del singolo ospite sotto molteplici aspetti, da quello morale a quello culturale ed informativo.

L’integrazione è un processo che coinvolge molteplici fattori ed avviene dal “basso” cioè nei fatti, nella vita quotidiana della società e di ciascuno di noi. Integrazione affidata all’intero quadro normativo, un’integrazione positiva basata sulla parità di trattamento e sull’apertura reciproca tra società ricevente e cittadini immigrati. pertanto

Da qui la necessità di un’azione educativa di ampio respiro a diversi livelli, coinvolgendo il welfare e le varie istituzioni. Infatti, il centro collettivo si distingue, per la messa in atto di convenzioni ed accordi con piccole e grandi realtà, dalle associazioni di volontariato agli enti di formazione, in particolare all’inserimento dei beneficiari nei corsi facenti parte del programma gol, nella capacità di ascolto, promuovendo anche iniziative atte a combattere ogni forma di violenza e persecuzione. Giorno dopo giorno, nel rispetto della normativa comunitaria, nazionale e locale, i professionisti si adoperano, sempre ponendo al centro la tutela di ogni beneficiario, affinché lo stesso possa sentirsi un tutt’uno con l’ambiente a lui circostante.

L’evento, con supporto dell’attività progettati dall’equipe multidisciplinare come, clownterapia Panacea OdV,  su liberatoria proiezione di filmati di guerra ed accoglienza vissuti, supporto attività scolastica di ogni ordine e grado, momenti di dialogo a più voci, momento di consegna di pergamena, ha visto i saluti istituzionali del Sindaco, Paolo Caruso, del dirigente scolastico Michele D’Ambrosio e della coordinatrice del centro collettivo Sai ordinari. Michela Raffa, per poi lasciare spazio alle beneficiarie che si sono aperte al pubblico, facendo conoscere le loro storie, emozioni coinvolte a seguito della partenza dalla propria terra per affacciarsi ad un cammino migliore.

Da questo si evince come il sistema accoglienza integrazione non si esaurisce soltanto al semplice vitto ed alloggio ma scava ancora più nel profondo, poiché il rispetto reciproco è al primo posto nella scala di quei valori che, se adoperati quotidianamente, riescono a garantire frutti e risultati meravigliosi.

Il viaggio che le famiglie intraprenderanno sarà nuovo ma pur sempre destinato a rimanere sul territorio, rafforzando così, ancora di più, la ratio del sistema accoglienza integrazione che non si limita alla sola garanzia di una dimora bensì, coadiuvando la propria azione con gli enti locali del terzo settore, secondo le linee ministeriali, a rendere salda una integrazione di carattere culturale, sociale e territoriale.

Il progetto, vede protagonisti, non soltanto professionisti e collaboratori amministrativi ed associativi ma, in primis, i responsabili stessi, Maria Iossa, i presidenti e vice presidenti delle cooperative Aladino, Social Care e Giada Onlus, in particolare Giuseppe Chiumento, Andrea Chiacchieri, Ovidio Calvo, oltre a tutto il gruppo della rendicontazione, i funzionari amministrativi, lo studio Monaco, che giornalmente si impegnano, intersecando un confronto attivo con gli operatori del centro, affinché una grande macchina solidale renda i suoi frutti.

Nell'augurare un futuro migliore alle famiglie che si apprestano a questo nuovo viaggio, essenziale è importante ricordare come, i progetti territoriali Sai, abbiano un protagonismo attivo, sia nelle grandi città che nei piccoli paesi, creando una rete di aree metropolitane e aree provinciali.

La messa in atto di progetti Sai in una dimensione territoriale contenuta, come quella del borgo di Zungoli, costruisce e rafforza il sentimento dell'accogliere e dell'integrare.