"Ogni giorno è un'incognita. Apriamo il giornale o controlliamo online e la prima cosa che cerchiamo è il nostro comune nell'elenco delle zone colpite dai nuovi tagli all'acqua. È come sfogliare una lista di condannati a morte, aspettando di leggere il proprio nome. L'Alto Calore ci ha abituati a questi bollettini quotidiani, a questi comunicati che ci avvisano che, ancora una volta, resteremo senza un bene primario come l'acqua. Ma la domanda che sorge spontanea è: fino a quando dovremo sopportare questa situazione?"
E' quanto scrive l'attivissimo comitato Uniamoci per l'acqua nato a Grottaminarda e da mesi in prima linea su più fronti per portare la questione all'attenzione delle massime istituzioni, ultime fra tutte il G7.
"Noi, come comitato "Uniamoci per l'acqua", abbiamo presentato una mozione a tutti i rappresentanti politici irpini chiedendo un fondo straordinario per la completa riqualificazione delle reti idriche. Vogliamo azioni concrete, non solo promesse. Vogliamo tubature moderne e efficienti che ci garantiscano un servizio idrico stabile e di qualità.
Ci sentiamo presi in ostaggio da un sistema che non funziona, da reti idriche obsolete e da una gestione dell'emergenza che sembra più un tentativo di tamponare le perdite che una vera e propria volontà di risolvere il problema alla radice.
È come vivere in una città fantasma, dove ogni rumore di gocciolamento ci fa tremare e dove ogni rubinetto aperto è una scommessa. E tutto questo mentre leggiamo di progetti presentati e di fondi stanziati che sembrano evaporare nel nulla.
Chiediamo risposte chiare e concrete. Quando finirà questa situazione di emergenza permanente? Quali sono le soluzioni a lungo termine? E soprattutto, chi si prenderà la responsabilità di questa grave crisi che sta mettendo a dura prova la nostra quotidianità? Non ci arrenderemo finché non otterremo ciò che ci spetta: il diritto all'acqua, un bene primario e fondamentale".