"Il monitoraggio digitale delle reti idriche, presentato come una soluzione innovativa per l'emergenza idrica in Irpinia, nasconde alcune criticità che rischiano di svilire l'attenzione dai problemi reali. Mentre è innegabile che un sistema di monitoraggio possa aiutare a individuare le perdite in modo più tempestivo, non risolve il problema alla radice." E' quanto scrive in una nota il comitato Uniamoci per l'acqua.
"Le tubature obsolete continuano a essere soggette a rotture, e le riparazioni, anche con un sistema di monitoraggio efficiente, comporteranno inevitabilmente interruzioni nell'erogazione idrica, con i conseguenti disagi per i cittadini.
La domanda che sorge spontanea è: se prima si sosteneva che mancavano le risorse economiche per affrontare le riparazioni, come mai ora si sono trovati i fondi per riparare le rotture?
Ricordiamo che Alto Calore, l'ente gestore del servizio idrico, versa in condizioni finanziarie precarie, e anche i comuni irpini presentano bilanci fortemente indebitati.
La scelta di rivolgersi al commissario nazionale, anziché direttamente al Governo come richiesto dai cittadini con una raccolta firme, lascia perplessi.
Pur apprezzando l'impegno del commissario, è evidente che i poteri decisionali rimangono in mano al Governo. Si rischia così di diluire le responsabilità e di allungare i tempi per una soluzione definitiva.
Mentre il monitoraggio digitale può essere un utile strumento complementare, non può essere considerato la panacea per risolvere l'annosa questione dell'emergenza idrica in Irpinia.
È necessario un intervento strutturale e immediato, che preveda investimenti significativi per la riqualificazione delle reti idriche e una gestione più trasparente ed efficiente del servizio. I cittadini hanno il diritto di ricevere risposte concrete e di vedere risolti i problemi che li affliggono da troppo tempo."