"Ecco perché qui si muore di tumore": report sulla Valle del Sabato

Mercoledì la presentazione dello studio. Il presidente Isde Avellino Mazza: continuiamo a lottare

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Avellino.  

Mercoledì 3 luglio, alle ore 17:30, presso il castello di San Barbato a Manocalzati (AV), verrà presentato ufficialmente al pubblico lo studio “Impatto ambientale e rischio oncologico nell’Area Industriale di Pianodardine”. Una ricerca per far luce sul rapporto tra ambiente e salute, intitolata alla memoria di Barbato Mazzariello.

La comunità della Valle del Sabato da anni si interroga sui numerosi casi di tumore nella popolazione, che portano talvolta a strazianti morti premature. Quando nel 2016 il borgo di San Barbato (Manocalzati) ha visto andare via, a soli 36 anni, uno dei ragazzi più amati del paese, Barbato Mazzariello, a causa di un tumore, qualcosa si è smosso nelle coscienze di tutti. Le persone erano in cerca di risposte concrete alle loro domande.

Per questo la famiglia di Barbato ha deciso di fare una donazione all’Università degli Studi di Salerno, affinché avviasse uno studio, un’analisi di rischio, sul rapporto tra inquinamento ambientale e salute. Nel 2022 è stata vinta la borsa di studio dal dott. Antonio Faggiano che ha condotto una ricerca proprio sull’incidenza delle neoplasie nella zona industriale di Avellino. Il dottorando ha collaborato con l'ASL di Avellino per avere accesso ai dati del registro tumori nel periodo 2011-2016.

Ecco le sue dichiarazioni: “L’ambiente circostante e l’esposizione prolungata a sostanze chimiche nocive sono stati identificati come fattori critici nella genesi e sviluppo di molti tumori. La ricerca ha documentato che le particelle di PM2.5, oltre ad avere effetti noti sull’apparato cardiovascolare e respiratorio, possiedono un potenziale cancerogeno significativo. [...] Data la natura prolungata dell’esposizione agli inquinanti e i possibili effetti ritardati sullo sviluppo dei tumori, è fondamentale continuare a fare ricerca in questo campo”.

Dopo i saluti istituzionali interverranno medici ed esperti del campo, nonché il dott. Faggiano che ha condotto la ricerca.

"Con grande emozione, quindi, - dice il presidente Isde di Avellino Franco Mazza - precisamente a 8 anni dalla morte di Barbato verranno esposti al pubblico i risultati dello studio. Si tratta di un giorno molto importante. Dal 2016 per gli abitanti di San Barbato il 3 luglio non è un giorno come un altro, ma resterà sempre il giorno in cui Barbato li ha lasciati troppo presto. Tante cose c’erano ancora da dire e da fare insieme. Per questo i risultati della ricerca rappresentano un riscatto e un modo per onorare la sua memoria. Continuare ad impegnarsi per garantire un’esistenza migliore per tutti è un dovere sentito da ogni membro della comunità, perché ispirato da quel patrimonio di valori che ha lasciato il giovane Barbato. Valori come generosità, senso civico, responsabilità, altruismo e fratellanza. Sarà un giorno di riflessione e grande emozione, per chi continua a lottare per un mondo più pulito".