Frigento, No Triv: "Tre anni di sole vane promesse"

Il comitato ora chiede fatti concreti dopo le promesse elettorali

Frigento.  

"Domani a Frigento, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca potrà godere di una vista privilegiata non solo sul tracciato della Lioni-Grottaminarda ma anche sull’area scelta per le Trivellazioni Petrolifere del Progetto Gesualdo-1 e rendersi conto che ai proclami elettorali dovrà far seguire subito fatti ed azioni concrete per evitare lo scempio di questa parte di Appennino". Esordisce così il comitato "No-triv" in una sua nota. "Dopo tre anni (il progetto Gesualdo-1 venne presentato il 19.9.2012) gli sforzi dei comitati e della società civile irpina hanno consentito di allungare i tempi di approvazione ma adesso, con lo sblocca Italia, solo una forte azione istituzionale potrà scongiurare i rischi della petrolizzazione del nostro territorio. La questione Petrolio in Irpinia, sin da subito, ha assunto una dimensione che è andata ben oltre le sole valutazioni di carattere ambientale imponendo attenzione su più fronti e sollecitando risposte chiare sulle politiche di sviluppo socio-economico da mettere in campo per le aree interne. Salvaguardare il patrimonio idrogeologico, tutelare il paesaggio, evitare gli scempi ambientali e puntare in maniera concreta sullo sviluppo di politiche verdi adesso non è più materia da dibattiti di facciata ma un’istanza forte che accomuna tutta l’Irpinia. Ma distanza di 3 anni, nonostante una profonda campagna di sensibilizzazione, non c’è traccia di un’azione concreta per bloccare i progetti di ricerca petrolifera, né alcun provvedimento volto a prefigurare misure di salvaguardia ambientale. Un quadro sconfortante, nel quale emerge la mancanza di una politica di gestione chiara del territorio e soprattutto l'assoluto scollamento tra le istanze provenienti dai cittadini e l’inerzia degli enti pubblici preposti al governo. Una vera e propria giungla in cui tutti hanno ruoli di rilievo ma nessuno si assume la responsabilità delle scelte... Uno scarica barile patetico!!! E’ bene sottolineare che i progetti di ricerca petrolifera, ora osteggiati da tutte le forze politiche, hanno trovato terreno fertile nella mancata attuazione alle prescrizioni del PTR Regionale che esclude lavorazioni dal forte impatto ambientale a favore piani di sviluppo economico incentrati sull’agro-alimentare e sulla green economy. Inoltre, la mancanza di un piano energetico regionale espone il nostro territorio a tutti i rischi di una gestione scriteriata del territorio. Si è voluto promuovere l’Irpinia come terra di qualità e prelibatezze assimilandola ad altre regioni italiane come il Chianti o le Langhe, senza però prevedere, come avvenuto in questi luoghi, ovvie garanzie di salvaguardia ambientale. Le emergenze quindi sono molteplici e la necessità di un'azione di sistema appare inevitabile. A questo punto, la domanda è: questa classe dirigente sarà in grado di offrire risposte concrete a queste istanze?" 

Redazione