C'è anche una ragazza irpina tra i 29 Alfieri che quest'anno hanno ricevuto l'onorificenza dal presidente Sergio Mattarella. È Giulia Di Cairano, 18 anni, residente a Calitri, in provincia di Avellino: è una ragazza che «attraverso l'amore per la scrittura, in particolare per la poesia, cerca di sensibilizzare su temi importanti quali il valore della democrazia, della tutela ambientale, della parità di genere, del Mezzogiorno. Ha partecipato, fin da bambina, a molti concorsi letterari ottenendo numerosi riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. Collabora come volontaria a un importante periodico curando una rubrica di recensioni su libri legati ai territori delle aree interne e scrive per numerose testate e blog».
La Presidenza della Repubblica ha istituito dal 2010 un attestato d’onore per premiare quei giovani che, per comportamento o attitudini, rappresentano un modello di buon cittadino. I premiati si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti o adottato comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.
L’attestato attribuisce il titolo di Alfiere della Repubblica ed è riservato ai giovani fino ai 18 anni. Viene concesso ai cittadini italiani, anche residenti all’estero e ai cittadini stranieri residenti, che siano nati nel nostro Paese o abbiano frequentato con profitto le scuole italiane per almeno 5 anni.
«Di me, nel mondo, non ho ancora forse seminato molto. Nome, data di nascita, residenza ed istruzione sono solo gabbie che la società mi ha imposto», ha scritto di recente Giulia su Il Calitrano. «Giulia è, in me, un antico canto latino, i miei anni sono un robusto tronco in cerca di cielo, con cerchi interni che contano le vite di persone e personaggi, dimoro nella parola e provo a trovare un equilibrio tra i mondi interni “domi militiaeque”. Amo la scrittura ed in particolare la poesia, per la quale non conosco parola umana degna di ritrarla. Mi diletto nella lettura di romanzi d’ogni tipo, così come dei loro adattamenti cinematografici, anche se il giallo è in assoluto il più ammaliante. Inoltre, la musica è sempre in grado di farmi allargare le labbra a mo’ di sorriso».