“Conosciamo perfettamente il quadro politico nazionale, regionale e provinciale: campagne elettorali sempre attive, posizionamenti e vendette trasversali, ma a rimetterci le penne sono sempre gli stessi, i lavoratori con le loro famiglie e i cittadini che, oltre a pagare profumatamente per il servizio, assistono ad uno scenario molto poco piacevole di fallimento della politica e di chi la rappresenta”.
“È sempre e solo la Provincia, nell’ambito di ciò che ne resta dopo la riforma monca, a dettare i giochi, quale socio unico della stessa Società del servizio rifiuti. Infatti, qualche giorno fa, il Presidente della Provincia ha annunciato in Consiglio la dismissione del ramo d’azienda di Irpiniambiente Spa che riguarda la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Finalmente, a distanza di oltre un anno, fuori tempo massimo, viene fuori dal consiglio anche il “valore” del ramo di azienda, anche se non proprio definitivo”.
“Ovviamente l’espressione “verranno messe sul mercato le quote societarie” utilizzata dal Presidente dell’Ente e legale rappresentante protempore di Irpiniambiente, continua a non farci stare tranquilli. Nell’incertezza che regna sovrana, chi deve fare cosa? A chi l’onere di convocare i sindaci dei 114 comuni ricadenti nell’Ambito Territoriale Ottimale?”
“Il Presidente dell’ATO Rifiuti, nonostante l’impegno assunto con le parti sociali oltre un mese fa, ancora non ha convocato il Consiglio e/o i consiglieri regionali. I segretari dei partiti maggiormente rappresentativi sul territorio e allo stesso tempo sostenitori dei responsabili degli Enti coinvolti non possono continuare con questo silenzio assordante. Siamo molto preoccupati per i ritardi, come già fatto in precedenza, facciamo appello a agli Enti, a tutta la confederazione, agli amministratori locali, ai consiglieri regionali e a tutti i cittadini affinché si faccia chiarezza una volta per tutte e si proceda con la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti con servizio interamente pubblico”.
“Attendiamo di conoscere le prospettive future e le garanzie del servizio erogato ai cittadini, siamo ben disposti ad ascoltare e magari condividere progetti futuri ambiziosi, ma partiamo dall’esistente e ragioniamo su ciò che è fattibile”.