Ancora una storia di buona sanità, che descrive il miracolo più prezioso: quello della vita. Il dottore Raffaele Petta, medico ginecologo specialista in gravidanze difficili e a rischio, ancora una volta è il protagonista di una storia che ha il sapore della vita. E' nato alla Clinica Malzoni di Avellino, centro di alta specialità anche per i parti speciali, frutto di gravidanze difficili, il piccolo Francesco la scorsa settimana.
Grande gioia per Annarita di 45 anni, e per papà Giovanni di Contursi Terme, per la nascita del loro bambino, atteso da oltre 12 anni. La gravidanza è stata seguita con grande cura dal dottore Petta, con apposite cure e screeening specialistici.
L'attesa per 12 anni, benvenuto Francesco
La signora Annarita, affetta da ipotiroidismo e da rettocolite ulcerosa anche se in fase di remissione, era stata operata di miomectomia laparoscopica nel 2017; successivamente aveva cercato per anni di avere un bambino da oltre 12 anni e per ben quattro volte la gravidanza era terminata, in aborto precoce (al secondo mese). A fine giugno è arrivata la bella notizia di una nuova gravidanza.
La signora Annarita ha così deciso di affidarsi al dottore Raffaele Petta ed è stata così seguita con specifiche terapie, per la poliabortività, con esito positivo. In occasione della esecuzione dell'ecografia morfologica è stata riscontrata però la presenza di un corioangioma placentare. "Si è trattato di una gravidanza ad alto rischio - spiega il dottore Petta -. 12 anni di attesa e i 4 aborti precedenti avevano fortemente provato la signora e il suo compagno. Lo scorso giugno finalmente è partita la gravidanza, accolta con immensa gioia dalla signora, suo marito la famiglia. Poi a venti settimane è arrivata la doccia fredda, con il riscontro del corioangioma placentare. Un tumore a carico della placenta che, tecnicamente, sequestra il sangue del bambino, lo fa anemizzare e lo può condurre a morte. Quindi, effettivamente per la signora si è trattato di una gravidanza ad alto rischio".
La gravidanza seguita giorno dopo giorno
La gravidanza è stata così monitorata in modo intensivo, con la misurazione costante con ecoflussimetria della velocità sistolica sulla arteria cerebrale media del feto, per evidenziare un'eventuale anemia fetale, come spiega il dottore Petta nella lunga intervista rilasciata al direttore di Ottochannel tv Pierluigi Melillo.
Alla trentatreesima settimana di gravidanza (inizio ottavo mese) in base agli esami continui effettuati la paziente è stata ricoverata nel Reparto di Ostetricia della Clinica Malzoni, diretto dalla dottoressa Annamaria Malzoni.
Il 2 febbraio la signora Annarita ha partorito con i dottori Lucio Di Vito, Raffaele Petta con l'Ostetrica Mariangela Cucciniello; l'anestesia è stata eseguita dalla dottoressa Bianca Maria Cillo, mentre l'assistenza in Sala Operatoria fu garantita dalle Infermiere Barone Clementina e Napoli Damiana. "Abbiamo deciso di procedere con il parto alla 32esima settimana, in base ai continui esami e approfondimenti che ci hanno consentito di tenere sotto strettissima osservazione madre e figlio - spiega Petta -. Il parto si è tenuto alla Malzoni perchè è una struttura di alta specialità, dotata di Tin. Per cui questo bimbo appena nato ha potuto avere cure intensive nella tin dai medici della Malzoni".
Benvenuto piccolo, gioia in reparto
Il piccolo Francesco è stato subito affidato alle cure del Neonatologo dr. Antonio Criscuolo ed al Responsabile della Terapia Intensiva Neonatale della Clinica Malzoni, dr. Angelo Izzo. Alle ore 17:53 è venuto al mondo il piccolo, con un peso di kg. 2,520, lungo 47 cm, in ottimo stato di salute.
"Ringrazio tutto il Personale Medico, Ostetrico ed Infermieristico della Clinica Malzoni per la attenta e preziosa assistenza che hanno prestato al piccolo Francesco ed a me. Grazie a tutti ho realizzato un sogno, il più bello" racconta emozionatissima la signora Annarita, a cui vanno gli auguri dell'intera clinica Malzoni, in festa per il nuovo fiocco azzurro.
Petta, le storie di nascite difficili
Tante le storie di gravidanze difficili seguite dal dottore Petta, nella sua lunga carriera, come racconta a Punto di Vista. "Ricordo tanti casi di placenta accreta. Si tratta di casi in cui le placente sono talmente aderenti alla parete dell'utero, che rischiano di indurre emorragie e mettono a rischio il feto. Ma ricordo con particolare emozione un parto trigemino, si tratta di casi ogni 50mila gravidanze, con placenta monocoriale. Un particolare non da poco, per l'evoluzione stessa della gravidanza. Una gravidanza insorta spontaneamente. I tre piccolo nacquero identici e la stessa mamma aveva difficoltà a riconoscerli. Mi ricordo che sistemava nastrini per distinguerli. Un successo professionale, che porto nel cuore, come tante altre storie particolari che hanno contrassegnato il mio lavoro".