Forestali Comunità Montana Partenio Vallo Lauro: "Si sblocchi l'impasse"

Fruncillo (Fd'I): "I fondi ci sono, la Regione intervenga"

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La nota del presidente provinciale

Avellino.  

«La stabilizzazione degli operai forestali (Odt) della Comunità Montana Partenio Vallo Lauro, al pari di quella di altre realtà della Campania che vivono una situazione simile, rappresenta una questione delicata che, da tempo, mi sta particolarmente a cuore. 

Non sono abituata a fare promesse, ma posso continuare a garantire la fermezza del mio impegno attraverso proposte concrete, finalizzate a risolvere una situazione che si trascina da tempo immemore e che oggi incontra l’ostacolo, di non poco conto, di quella che sembra una precisa volontà politica e non un impedimento giuridico, da parte del Governo De Luca, di non procedere verso il passaggio ai tanto attesi contratti a tempo indeterminato.

La situazione dei forestali è davvero preoccupante, i numeri non mentono. 

In Campania ci sono 20 Comunità Montane, di cui 5 in Irpinia. I precari in tutta la Regione sono ad oggi circa 1300 a cui si aggiungono circa 950 operai a tempo indeterminato. 

Nel 2014 tra fissi e precari, i forestali in tutta la Campania erano oltre 4mila, oggi sono diminuiti e sono circa 2200, un calo vertiginoso che va a discapito della forza lavoro e della qualità della tutela del territorio». 

Così Ines Fruncillo, Presidente Provinciale di Fratelli d’Italia.

«Ho ascoltato, come non mai, nelle ultime settimane, anche le posizioni dei sindacati, verso le quali ho sempre mostrato ampia apertura visto che, quando si tutelano gli interessi dei lavoratori, non esiste colore politico. 

Di fatto, da un lato, potrebbe essere addirittura possibile procedere direttamente alla trasformazione dei contratti degli operai, portandoli a tempo indeterminato. 

Secondo il parere di esperti, infatti, non esisterebbe, nessuna norma che lo vieterebbe esplicitamente, come dimostrano le trasformazioni dei contratti, da termine in contratti a tempo indeterminato, già registratesi in alcune comunità montane a partire dalla Gelbison. 

Il divieto di assunzioni previsto dal comma 4 bis dell'art. 30 della legge regionale n.11/96 c’è ma riguarderebbe eventuali "nuove assunzioni" e non certamente la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, continua la Fruncillo. 

Esistono, a mio parere, tutte le condizioni, da parte del Consiglio Regionale, per stanziare risorse economiche per la tanto attesa stabilizzazione di questi operai. Gli anni di lavoro che hanno alle spalle, la loro esperienza e le loro competenze e la necessità di garantire serenità alle proprie famiglie sono fattori prioritari.

Valorizzare gli uomini e le donne che da anni lavorano come precari nelle nostre comunità montane equivale, inoltre, a tutelare come detto il territorio e la sicurezza degli abitanti. 

E tutto questo non può che tradursi in nuove e diffuse opportunità di sviluppo, in termini sia di crescita, sia di inclusione sociale. Una valorizzazione adeguata delle aree interne, dei loro boschi, valli, fiumi, può consentire nuove, significative opportunità di produzione e di lavoro per la nostra provincia e per l’intera regione. 

Non possiamo accettare l’attuale condizione che prevede l’immobilismo della giunta De Luca in termini di stabilizzazione degli attuali operai forestali e nel contempo prevedere l’assunzione di nuovo personale attraverso agenzie interinali. 

Non dimentichiamo, e stiamo lavorando in tel senso, che esiste la possibilità di proporre in ogni caso la modifica della Legge Regionale 7 maggio 1996, n. 11. 

All’art. 30, comma 4-bis, bisognerebbe abrogare le parole “Fermo restando il divieto di nuove assunzioni”.

All’art. 30  bisognerebbe aggiungere un comma 4-ter, che recita: “Gli Enti Delegati, al fine di superare il precariato e valorizzare la professionalità acquisita dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato, possono procedere all’assunzione a tempo indeterminato esclusivamente degli operai idraulico-forestali con rapporti di lavoro a tempo determinato con almeno tre anni di servizio alla data del 31 dicembre”.

Non dimentichiamo che il nuovo Documento di Programmazione economica e finanziario approvato dalla Giunta Regionale,  prevede 210 milioni di euro per il 2024 /25/ 26, cioè 70 milioni di euro per anno utili per la copertura dei costi di una eventuale stabilizzazione senza aggiunta di nuove risorse. 

I fondi, come detto, quindi, ci sono e come, dice ancora la Fruncillo.

Lo stesso Governatore De Luca, ricordiamolo è quello che non ha mancato di attaccare il Ministro Fitto sullo sblocco alle Regioni dei Fondi Coesione e Sviluppo, scontrandosi con un Governo che chiede semplicemente la trasparenza dei progetti da finanziare. E poi cosa fa? Con fondi già stanziati blocca la stabilizzazione dei lavoratori delle Comunità Montane?

E’ arrivato il momento, non c’è dubbio, di sbloccare questa pericolosa impasse che riguarda tanti lavoratori di numerose Comunità Montane della Campania», conclude il Presidente Provinciale di Fratelli d’Italia.