Piantedosi e la devozione per Mamma Schiavona, emozioni e ricordi

Quando il Ministro dell'Interno da studente del Colletta andava in bici fino al Santuario

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Avellino.  

Fin da quando Matteo Piantedosi frequentava da brillante studente il Liceo Classico Pietro Colletta di Avellino ha sempre mantenuto un profilo serio e rigoroso. Persino quando passeggiava per il Corso Vittorio Emanuele all'epoca ingolfato dal traffico di chi faceva i giri in continuazione solo per guardare le ragazze che erano davanti al Frap's.

Era un giovane brillante, molti gli invidiavano la fidanzata del momento, molto bella. Si è fatto strada, come tanti irpini che hanno costruito con sacrificio la loro carriera.

E' stato bello rivederlo da protagonista del governo, da Ministro dell'Interno, davanti al Santuario dove in bicicletta (o con il motorino Ciao della Piaggio) ci si radunava nelle calde giornate di primavera. Oggi ha raccontato la sua devozione per Mamma Schiavona, un rito che ci riporta alle radici, a quel legame con un territorio che non si è mai interrotto.

Poche ore prima Piantedosi era stato a Pietrastornina il piccolo paese del Partenio dove torna spesso per ritrovare quei valori e quelle emozioni che solo la tua terra ti può dare. Bello aver ricordato anche suo padre un educatore della scuola a cui la comunità locale ha voluto dedicare un premio da assegnare agli alunni degli istituti della zona che si battono per la difesa dell'ambiente. Ci sono esempi che vanno sempre ricordati. Ma spesso la tua terra diventa matrigna, senza motivo.

Piantedosi oggi è l'orgoglio dell'Irpinia, com'erano in passato De Mita e Manganelli e tanti altri. Si può anche non condividere una posizione politica, ma quando c'è una identità che ti riporta alla tua origine e alla tua giovinezza non puoi fare a meno di emozionarti.