IIA. Tavolo al Mise, Maraia: "Occorre svolta rapida, no operazioni speculative"

Le difficoltà nel raggiungere l’obiettivo di produrre tre bus al giorno ormai sono evidenti

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È urgente ed necessario che il Ministero convochi tutti i soggetti interessati ad investire in questa azienda e lo faccia attraverso una procedura ad evidenza pubblica...

Flumeri.  

Oggi, dopo quello tenutosi lo scorso 1 Marzo, è stato convocato presso il Ministero del Made in Italy l’aggiornamento del tavolo di crisi aziendale relativo a Industria Italiana Autobus. Il Governo, alla presenza dei soci Invitala e Leonardo, dei sindacati e delle Regioni Emilia-Romagna e Campania, valuterà l’andamento produttivo nei due stabilimenti di Bologna e Flumeri.

"Le difficoltà nel raggiungere l’obiettivo di produrre tre bus al giorno ormai sono evidenti e mettono a rischio le oltre mille commesse che l’azienda ha in portafoglio. Occorre una svolta rapida - afferma l'ex deputato Generoso Maraia che ha seguito attentamente il processo evolutivo della IIA - attraverso un’attenzione maggiore da parte del principale protagonista, vale a dire lo stesso Ministero che per il tramite dei soci controlla Industria Italiana Autobus.

Oltre all’ormai nota necessità di liquidità per l’approvvigionamento della componentistica, altro elemento di fondamentale importanza è costituito dall’interesse di numerosi attori del settore automotive nazionali e internazionali.

È urgente ed necessario che il Ministero convochi tutti i soggetti interessati ad investire in questa azienda e lo faccia attraverso una procedura ad evidenza pubblica.

Ho sempre pungolato prima i precedenti governi e ora quello Meloni affinché venga adottata una procedura trasparente perché gli avvoltoi intenzionati a speculare, più che ad investire, sono sempre in agguato. Negli ultimi 5 anni ho avuto contatti con investitori ed aziende serie ma, allo stesso tempo, ho evitato che si riproponesse il modello Del Rosso.

In questa fase - conclude Maraia - il mio obiettivo è evitare un Del Rosso 2 regalando i passi in avanti fatti negli ultimi anni a chi ha intenzione solo di far chiudere quella che potrebbe essere l’azienda più grande di tutto il meridione per dimensioni, numero di occupati e utili."