Gal Irpinia a Grottaminarda, Caputo: "Qui si è lavorato bene per il territorio"

La presentazione del progetto. L'ambizione è quella di creare vere agenzie di svuluppo

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Tavola rotonda presso il Castello d’Aquino. Chieffo: “La Regione ci è stata molto vicina in questi anni. Tantissimi interventi messi in campo per una vera trasformazione del territorio”

Grottaminarda.  

Un lavoro di consultazione territoriale che ha portato alla scrittura di una strategia di sviluppo di un pezzo di territorio irpino che tiene conto dei bisogni delle comunità e delle prospettive di trasformazione nelle dinamiche economiche e produttive di un’area che molto ha in termini di eccellenze, risorse e vocazioni.

Si tratta dell’attività di animazione territoriale portata avanti dal Distretto Rurale Irpinia e dal Gal Irpinia, un ricco ed articolato programma che si è articolato in incontri di consultazione territoriale, focus group e tavole rotonde a valere sulla misura 19 – sottomisura 19.1 Sostegno preparatorio allo sviluppo locale Leader del Psr Campania, con l’ambizioso obiettivo di mappare i bisogni e monitorare le istanze di un territorio molto ampio e molto variegato come quello su cui insiste il Gruppo di Azione Locale presieduto da Giovanni Maria Chieffo.

Il lavoro è stato illustrato nel corso di un incontro molto partecipato che si è svolto a Grottaminarda, presso il Castello d’Aquino, sede del Gal Irpinia. “Il Gal Irpinia - ha dichiarato Marcantonio Spera, sindaco di Grottaminarda – è una struttura operativa importante e che abbiamo fortemente voluto si insediasse qui da noi.

Siamo contenti perché ci ha dato modo di conoscere persone e professionisti che ci sono stati di grande aiuto. Da mesi sosteniamo che lo sviluppo turistico sia un asset importante di sviluppo. Ecco che l’azione del Gal potrà incrociarsi con tutto quello che in questo periodo si muove sul nostro territorio. Faccio riferimento alla piattaforma logistica, ovviamente. Veniamo da un incontro nefasto, quello di Sturno, ma non demordiamo.

L’augurio è che con l’unità si possa raggiungere questo obiettivo”. A seguire il presidente del Gal Irpinia, Giovanni Maria Chieffo:

“Presentiamo un lavoro molto faticoso svolto in queste settimane – ha spiegato - Abbiamo fatto un vero e proprio masterplan di questo territorio, per usare un termine oggi molto in voga. Nei precedenti cicli di programmazione abbiamo spaziato in tutti il mondo della ruralità con una molteplicità di interventi che si sono indirizzati in tantissime direzioni e che hanno portato ad una vera trasformazione del territorio. In questi anni la Regione Campania ci è stata molto vicina. Così come abbiamo intessuto relazioni con il mondo dell’Università grazie agli interventi a valere sulla misura 16 i cui risultati li renderemo noti a breve”. Un riferimento, poi, sulla nuova perimetrazione dei Gal che ricalca gli Sts del Ptcp: “Un buon sistema – ha commentato Chieffo – perché ha eliminato il criterio della contiguità territoriale che ha portato a tanti scontri negli anni passati. Da questa nuova perimetrazione restano fuori due Comuni su cui tanto abbiamo investito in questi anni. Si tratta di Fontanarosa e Taurasi per i quali chiedo formalmente alla Regione la possibilità di prevedere una proroga”.

Il valore del Gal Irpinia per il territorio. Su questo si è soffermata Virginia Pascucci, presidente del Consiglio Comunale di Grottaminarda:

“Sul nostro territorio – ha detto - abbiamo grandi potenzialità da sfruttare e mettere a sistema. In questa nuova programmazione il Gal potrà usufruire di ulteriori linee di finanziamento oltre a quelle legate all’agricoltura che rappresentano uno strumento utile a contrastare lo spopolamento che è un fenomeno molto presente nei nostri territori. Ecco perché dico che come amministrazione comunale saremo sempre accanto al Gal Irpinia e crediamo fortemente nella loro presenza sul nostro territorio”.

Entra nel vivo della ipotesi di strategia Nicola Giordano, coordinatore del Gal Irpinia.

“Insieme a tutta la struttura e grazie all’approccio del nostro presidente ci candidiamo per gestire progetti complessi. Faccio merito alla Regione e all’assessore Caputo di aver individuato lo strumento del pluri-fondo che ci dà la possibilità di riscoprire il ruolo del Gal come agenzia di sviluppo. La nostra strategia si fonda sui servizi alla popolazione per contrastare lo spopolamento e per fare in modo che il nostro territorio diventi sempre più competitivo per attrarre nuovi flussi. Aumentare la qualità della vita è uno degli obiettivi ed è per questo che abbiamo visto nei giovani, negli anziani e nei disabili i principali beneficiari. Le imprese poi rappresentano un altro tassello fondamentale. Abbiamo pensato ad un rural hub che fornisca assistenza e consulenza. Inoltre la tutela ambientale. Crediamo molto nel contratto di fiume con interventi sul dissesto idrogeologico e vogliamo stimolare economia sostenibile con attività di depurazione o riuso degli scarti agricoli. Abbiamo previsto un fondo per le istanze delle associazioni per dare vita a quel turismo di comunità mettendo insieme le iniziative del territorio in una programmazione unitaria per recuperare il turismo delle tradizioni e dei riti e per mettere a sistema tutte le idee e tutte le iniziative, avviando una collaborazione molto stretta in particolare con i ragazzi che vivono il mondo associativo e che spesso rappresentano il cuore pulsante dei nostri paesi”.

“Se guardo a questo Gal - ha detto prendendo la parola Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania - vedo realmente cos’è un Gruppo di Azione Locale.

In Irpinia non sempre è stato così e non tutti hanno raggiunto lo stesso livello. Stiamo vivendo un periodo difficile sul fronte dello spopolamento e ne risente molto anche il lavoro in agricoltura. Dobbiamo creare su questi presupposti il nuovo Gal, così come dobbiamo valutare in maniera rigorosa i nuovi progetti. Oggi abbiamo la possibilità di creare una programmazione dal basso che sia aderente alle esigenze del territorio. Come Coldiretti vogliamo supportarvi per migliorare la dimensione rurale di questi territori”. 

Gli fa eco Stefano Di Marzo, presidente di Cia Avellino: “Questo Gal ha messo in piedi - ha detto - progettazioni molto interessanti in particolare sul recupero di produzioni di nicchia come è avvenuto su alcuni vitigni autoctoni. Lo si potrà fare in futuro anche su altre produzioni e altre filiere. Abbiamo però bisogno di un progetto di comunicazione complessivo per dare vita ad un posizionamento consolidato della capacità attrattiva di questo territorio”.

Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania, ed a Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

“Devo riconoscere due grandi meriti all’assessore Caputo relativamente ai Gal – dichiara il presidente Petracca – da un lato la previsione delle misure sperimentali, un’idea che ho avuto anche io negli anni scorsi e che mi auguro venga portata avanti con impegno, e dall’altro il nuovo criterio di perimetrazione dei Gal attraverso gli Sts. Le misure sperimentali rappresentano uno strumento di grande utilità perché i Gal avranno modo di gestire azioni con una capacità di spesa legata alle esigenze reali del territorio. Sulla perimetrazione, poi, c’è stata l’introduzione di disegnare i confini dei nuovi Gal secondo il criterio delle aree omogenee e quindi degli Sts del Piano territoriale di coordinamento provinciale. Che è un criterio valido ma non totalmente aggiornato perché non tiene delle nuove forme di aggregazione venute dopo, come quella dell’area Snai. Il progetto Pilota dell’Alta Irpinia ne è un esempio. Qui i 25 comuni che lo compongono vorrebbero stare insieme riconducendo tutta l’area a un unico Gal. La nuova perimetrazione taglia fuori dai confini di questo Gal 8 Comuni, ricadenti però nell’area Snai, perché non appartenenti allo stesso Sts. Io credo che in maniera lineare e senza creare precedenti di difficile gestione, si potrà intervenire su questo aspetto integrando il pezzo di territorio rimasto fuori da questo Gal”.

“Sui Gruppi di Azione Locale - ha dichiarato l’assessore Caputo - stiamo giocando una grande scommessa.

Apprezzo molto il lavoro svolto da questo Gal che ha dato un contributo importante anche per impostare questo nuovo lavoro e questo nuovo ciclo. L’ambizione che abbiamo è quella di rendere i Gal soggetti attivi del territorio. Chiederemo anche un impegno diverso sui metodi per individuare i nuovi gestori dei Gal che dovranno avere livelli massimi di competenza e chi non ce li ha deve andarseli a cercare. È chiaro che dobbiamo premiare quei Gal che dimostrano di avere giusta competenza ed idee chiare per una strategia che sia davvero utile per il territorio”.

Poi un passaggio sulla scelta di considerare i Gal soggetti in grado di gestire risorse provenienti da diverse linee di finanziamento:

“È una incongruenza – ha aggiunto - pensare allo sviluppo locale per compartimenti stagni e bisogna necessariamente interfacciarsi con diversi fondi. I Gal possono essere riferimento di un’azione più vasta e questo è l’obiettivo cercando di far assumere ai Gruppi di Azione Locale la consapevolezza di questo ruolo. Siamo tornati all’orientamento vero del programma Leader e questa è una vera e propria rivoluzione”.  Poi sulla perimetrazione: “Gli Sts – ha spiegato l’assessore regionale - sono comunque un elemento di riferimento oggettivo. All’inizio di giugno possiamo incontraci ed individuare provincia per provincia se ci sono incongruenze e se queste non determinano condizioni negative in altri ambiti territoriali non ho contrarietà sulla possibilità di effettuare modifiche”.

“Il Gal Irpinia – ha così concluso -  ha svolto il ruolo che compete ad un Gal efficiente. Dobbiamo anche dire che tante cose le stiamo portando avanti. D’altronde una Regione che investe il 55% del proprio plafond nelle misure a superficie significa che punta molto sull’agricoltura e sulle aree interne. Dobbiamo fare di più in termini di marketing e di posizionamento del nostro brand. Chiedo, perciò, ai Gal di favorire aggregazioni di imprese. Possiamo insieme determinare condizioni di sviluppo delle aree interne. Dobbiamo farlo soprattutto ora che ci troviamo di fronte ad un governo che ha indiscutibilmente un atteggiamento diffidente nei confronti del Mezzogiorno d’Italia”.