Da Roma dove Papa Francesco ha ricevuto le ceneri sul capo dal cardinale Mauro Piacenza, penitenziere maggiore ad ogni chiesa del mondo. Dopo il buio e le restrizioni della pandemia l'antico rito è tornato nelle sue funzioni originali, con l'imposizione della polvere grigia, derivata da ulivi benedetti bruciati, cosparsa sul capo dei fedeli.
Fede e profonda devozione nelle aree interne. Da Ariano Irpino, il monito del Vescovo Sergio Melillo
"E' l'inizio di un cammino che non si è mai interrotto e ci spinge ad attraversare questo periodo, che è un deserto, nel silenzio, nella preghiera, nell'elemosina e nella prossimità reale con i bisogni della gente per guardare al futuro della redenzione e resurrezione. Questo inizio di Quaresima ci fa recuperare il senso dei rapporti interpersonali e con Dio. E' un inizio che ci fa attraversare il deserto di questi 45 giorni nella prospettiva della resurrezione."
La pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle, la guerra in atto in Ucraina e la povertà che purtroppo avanza sempre di più unita alla depressione
"Sono tutti temi che ritornano proprio in modo concreto. Il Papa ci chiede di intensificare questo rapporto con il Signore attraverso la preghiera ma anche vivendo momenti importanti per il nostro cammino di vita ecclesiale. Il prossimo 10 marzo ce lo ha chiesto il Papa, ci sarà una celebrazione in ogni chiesa del mondo, anche qui nella nostra diocesi, per invocare la pace in Ucraina e in tutti i luoghi dove la guerra sconvolge gli equilibri e fa soffrire tanti uomini, donne, bambini e famiglie."