Pesava solo poco più di 800 grammi, Pasqualino, gemellino di Bagnoli Irpino, venuto al mondo alla 29esima settimana di gestazione, con Antonio suo fratello. La storia di Pasqualino è quella di tutti i nati prematuri. Piccoli straordinari guerrieri, che sopravvivono nelle terapie intensive neonatali, e nascono due volte. “Mio figlio è venuto al mondo il giorno in cui l’ho dato alla luce e quando è uscito dall’ospedale”. Racconta commossa, mamma Natasha, con papà Massenzio, intervenuti oggi al Moscati per la festa della Prematurità. Un evento che ha il sapore della vita, della speranza e della forza. 50 piccoli guerrieri si sono ritrovati nell’aula magna del Moscati per l’evento.
I prematuri sono straordinari piccoli miracoli della vita
“Sono 50 straordinari piccoli miracoli della vita”, commenta il direttore amministrativo del Moscati, Lanzetta. Mamma Natasha non trattiene le lacrime. “Piango perché sono felice - racconta mamma Nastasha -. Oggi ripenso al momento più difficile delle nostre vite-. Abbiamo vissuto tre mesi tra il dolore e la speranza, la la gioia e il dolore. Sono i tre mesi trascorsi nella Tin, dal nostro Pasqualino nato alla 29esima settimana. Il piccolo ruppe il sacco amniotico, pesava 870 grammi e Antonio, il suo gemello, quando sono nati pesava un 1 chilo e 40 grammi. Pasqualino è sopravvissuto con l’ossigeno per quasi due mesi. Oggi hanno tre anni e mezzo i miei adorati gemelli e rappresentano la forza di tutti i neonati prematuri.
I gemelli nati prematuri, la forza della vita
Ringrazio tutti infermieri, medici e il direttore Moschella, per essere sempre stati professionali e umani con noi. “Ogni giorno è un giorno in più” pensavo durante quei tre mesi e oggi vederli sani, insieme e felici mi commuove. Mi emoziono ogni volta che vengo al Moscati e ripenso a quei tre mesi. Auguro ad ogni mamma di un bimbo prematuro di vivere la mia stessa felicità”.
Il piccolo esercito di combattenti
Un piccolo esercito di combattenti venuti al mondo prima del tempo oggi ha festeggiato la vita. Nella tin oggi c’è anche il piccolo Vadim, prematuro nato a fine settembre e in dimissione dopodomani: la sua storia sarà il simbolo della Giornata che si celebra oggi.
Moschella: Vadim l'esempio della forza
«Vadim è un sopravvissuto – racconta Moschella -. La madre è fuggita, in stato di gravidanza, dall’Ucraina a causa della guerra per raggiungere i familiari che vivono in Irpinia da qualche anno. Ha partorito, molto prima della scadenza dei termini, due gemelli. Uno non ce l’ha fatta». Lo stesso Vadim ha rischiato di non superare un periodo molto critico, durante il quale ha avuto anche un arresto cardiaco. «Il piccolo è un esempio – aggiunge Moschella – di coraggio e di incredibile voglia di vivere. L’ennesimo insegnamento non perdere mai la speranza e a continuare a credere nel miracolo della vita».