Avellino, medici e infermieri no vax tornano in servizio."C'era da aspettarselo"

40 sanitari pronti a tornare tra corsie e studi privati in Irpinia

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Carmine Sanseverino, medico referente dell'Anaao Assomed al Moscati: scelta prevedibile del nuovo governo. Ora cautela per malati fragili

Avellino.  

La  Campania alza il muro contro il ritorno anticipato negli ospedali di medici e sanitari non vaccinati deciso con il primo decreto legge del Governo Meloni. Il governatore De Luca ha inviato ai Direttori generali della Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere una direttiva con la quale «si fa obbligo di definire l'impiego del personale sanitario non vaccinato tutelando la salute dei pazienti e degli operatori vaccinati”.

400 sanitari no vax in Campania pronti a tornare in corsia

Si tratta di 400 sanitari in tutta la Regione. In Irpinia, sono una quarantina, tra medici e infermieri, quelli sospesi dall'attività tra la fine dell'anno scorso e l'inizio del 2022 perché non avevano fatto il vaccino contro il Covid-19. Interessati dal reintegro anticipato sono 5 sanitari del Moscati, circa 10 sanitari dell'Asl di Avellino e 27 liberi professionisti (tra medici di base e odontoiatri ) tutti pronti a tornare in servizio.

Il nuovo decreto

Il nuovo decreto prevede una vera e propria rivoluzione in fatto di controllo del covid e contempla anche l'abolizione dell'uso di mascherine negli ospedali e pure un passo indietro sulle multe ai cittadini dai 50 anni in su non vaccinati. “C’era da aspettarselo.

Il dottore Sanseverino: cautela per i fragili

Commenta il dottore Carmine Sanseverino, simbolo della lotta al covid, rimasto contagiato due volte dal virus, esempio di camice bianco in trincea dalle prime fasi della pandemia -. Questo provvedimento non mi stupisce. Una scelta quella di consentire ai medici e sanitari non vaccinati di tornare al lavoro, su cui serve una riflessione molto seria. Condivido la scelta del Governatore di tutelare i pazienti fragili”. Il sindacato Anaao Assomed critica il reintegro dei non vaccinati negli ospedali: I medici e i sanitari che non si sono vaccinati contro il Covid devono quanto meno restare fuori dai “reparti con pazienti fragili maggiormente a rischio“.

Il sindacato: fuori dai reparti con pazienti a rischio

È la richiesta che arriva dall’Anaao Assomed, il sindacato maggiormente rappresentativo dei medici ospedalieri, all’indomani del primo decreto approvato dal governo Meloni in Cdm, che ha previsto il reintegro dei no vax negli ospedali a partire dal primo novembre. Tecnicamente, il testo approvato dal Consiglio dei ministri ha abolito l’obbligo vaccinale per le professioni sanitarie, che era in scadenza il prossimo 31 dicembre.

De Luca: scelta gravissima

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, parla di una decisione “gravissima e totalmente irresponsabile“, la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) già propone una soluzione alternativa: l’obbligo vaccinale deve essere inserito nel codicedeontologico. “Ho sempre pensato che non dovesse essere necessaria una norma per un’azione che dovrebbe essere parte integrante delle responsabilità del medico, che deve proteggere la salute del suo paziente anche vaccinandosi”, ha spiegato il segretario nazionale Silvestro Scotti.