L’edificio ha una struttura semplice e funzionale ed è stato realizzato in parte da ditte locali. Specialmente nella parte conclusiva del progetto sono intervenute anche delle squadre di circa 200 volontari religiosi, sia locali che provenienti da Lombardia, Toscana, Marche, Abruzzo e Puglia, che hanno messo a disposizione la propria professionalità e
competenza.
Rilevante la partecipazione femminile fra i volontari, che ha raggiunto il 60%
Ha destato curiosità il lavoro di decine di donne che non hanno svolto solo mansioni d’ufficio, ma hanno operato con macchinari, cablato cavi, isolato tubazioni, montato e rifinito pareti in cartongesso, installato impianti idraulici e fatto gettate di cemento.
Il capocantiere Gionathan Mincioni, esprime soddisfazione
“Lo spirito volenteroso con cui ci si è dedicati al progetto di costruzione è stato straordinario. Vedere volontari venire da diverse parti d’Italia, interrompere le proprie attività personali anche per mesi e lavorare con il sorriso, nonostante le limitazioni dovute alla pandemia di Covid-19, è stato sorprendente.
Quando si lavora ad un progetto come questo non si costruiscono semplicemente edifici, ma si costruiscono amicizie solide e si impara a collaborare con persone di diversa provenienza, cultura e modo di fare. Lavorare insieme in questo modo aiuta a crescere sia professionalmente che come persone. Siamo felici di consegnare questa bella costruzione alla comunità locale”.
Il progetto ha subito un rallentamento a causa della pandemia di Covid-19
Per proteggere la salute dei volontari i lavori sono stati interrotti per diverso tempo, richiedendo in totale circa 20
mesi. La costruzione sorge su un lotto di 2.200 mq, di cui 1.000 adibiti a parcheggio e circa 350 mq dell’edificio a culto. Degna di nota la realizzazione di un impianto di trattamento di acque piovane e il loro successivo convogliamento in un canale idrico superficiale. Anche se non è stato espressamente richiesto dalle autorità locali, l’impianto consentirà di non sversare acqua sul suolo pubblico e contribuirà alla sicurezza della zona, nel pieno rispetto delle normative nazionali sul convogliamento di acque meteoriche.
Il nuovo luogo di culto ospiterà i circa 100 Testimoni di Geova della zona
Sarà aperto a tutti e permetterà lo svolgimento delle attività religiose in un ambiente moderno e accogliente. Ciò
contribuirà a un miglioramento dell’urbanizzazione locale di carattere religioso e culturale. Alle riunioni che si tengono nelle Sale del Regno dei Testimoni di Geova si esamina ciò che dice la Bibbia e come mettere in pratica i suoi saggi consigli nella vita di tutti i giorni.
La costruzione della Sala del Regno di Cassano Irpino è parte di un programma mondiale di costruzione di luoghi di culto autofinanziato dai fedeli stessi. Questo programma permette di costruire simili edifici anche in paesi poveri dove i fedeli non hanno le risorse economiche sufficienti. Ulteriori informazioni si trovano sul sito ufficiale dei Testimoni di Geova, jw.org.