"Le nuove generazioni, devono conoscere la storia che ha riguardato il loro territorio e soprattutto le emergenze. E’ da qui che si deve partire per comprendere ed essere consapevoli di quello che è avvenuto e che purtroppo potrebbe nuovamente accadere, al fine di essere sempre pronti in caso di situazioni del genere."
E’ un messaggio chiaro e sempre attuale quello di Claudia Campobasso dirigente della sala operativa della protezione civile della regione Campania rivolto in modo particolare ai cittadini del futuro in occasione del penultimo evento dedicato al rischio sismico che ha fatto tappa nella meravigliosa struttura del centro fieristico della comunità montana di località Casone ad Ariano Irpino.
La manifestazione a cui partecipano numerose scolaresche, organizzata d’intesa con la Prefettura per ricordare il terremoto disastroso che colpì Irpinia e Sannio il 21 agosto 1962, è denominata "Rischio sismico e comunità resilienti."
Di grande impatto il posto medico avanzato, il campo di accoglienza per la popolazione evacuata, gli stand espositivi di tutti gli enti che compongono il sistema, oltre a momenti dimostrativi e operativi con unità cinofile, elicotteri e manovre di soccorso sanitario.
In campo esercito, forze dell’ordine, vigili del fuoco, asl, soccorso alpino e Ingv di Grottaminarda. Oltre 150 volontari della protezione civile regionale con mezzi e attrezzature della colonna mobile. Le mattinate sono state rivolte agli studenti mentre il pomeriggio ai visitatori.
Riflettori puntati sul rischio sismico, che maggiormente ha caratterizzato l'irpinia e che va rinnovato nella memoria storica, ma anche il rischio idrogeologico, quello derivante dagli incendi boschivi e d’interfaccia, le emergenze sanitarie ed umanitarie.
A beneficio delle numerose scolaresche che parteciperanno all’appuntamento, sono state condotte simulazioni operative, con l’allestimento di un campo base e l’ausilio di strumentazioni ed unità cinofile, oltre all’intervento di mezzi aerei messi a disposizione per il momento esercitativo che, tra le altre azioni, ha previsto anche la ricerca e recupero tra le macerie di una persona dispersa.
L’iniziativa ha inteso, allo stesso tempo, far conoscere la complessità della macchina organizzativa della protezione civile che vede l’impegno ed il coinvolgimento di uomini e mezzi che vi concorrono in modo coordinato ed integrato.
L’evento è stato possibile grazie allo sforzo partecipativo oltre che della protezione civile regionale, delle forze di polizia, dell’esercito e dei vigili del fuoco, anche di Asl e 118, soccorso alpino e speleologico, sezione Irpinia dell’Ingv di Grottaminarda, organizzazioni di volontariato di protezione civile, ciascuno per i profili di rispettiva competenza, che avranno l’occasione di verificare la capacità di risposta dell’intero sistema in caso di emergenze.
Ed è anche in parte la realizzazione di un sogno vedere questo scenario nella struttura immensa di località Casone, collocata in un'area strategica a poca distanza dalla nascente stazione Hirpinia.
Nell'aprile del 2020 il presidente della protezione civile flumerese Francesco Giacobbe, la cui associazione è ospitata da alcuni mesi in questa struttura aveva immaginato proprio qui in piena pandemia un presidio ospedaliero temporaneo per la cura del Covid-19.
Un progetto e una localizzazione della struttura, simile al modello adottato a Milano, Torino e Madrid all'estero. Tutto è documentato nel progetto con tanto di immagini. Felice Preziosi dicaster manager, Giovanni Maggino architetto, disegno e restituzione Cad, Francesco Giacobbe e Agostino Napoli riprese, montaggio video e pilota Apr. Sarebbe stato possibile in quei giorni drammatici spostare oltre 120 persone, con una capienza fino a 300 a beneficio degli ospedali di Avellino, Benevento e soprattutto Ariano Irpino.
Una struttura che alla luce del successo ottenuto, inutile nasconderlo, tra gli eventi più riusciti in Campania, potrebbe diventare oggi un polo del terzo settore nelle aree interne, in un clima di grande sinergia tra le forze di volontariato operanti nelle aree interne. E sarebbe davvero l'orgoglio della regione Campania.