"Sulla riforma dello statuto #oradecidiamonoi": UdS Avellino scende in campo

Con l'inizio dello anno scolastico si ripropone il tema della crisi educativa

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Avellino.  

Nuovo anno, stessa scuola, stessa giungla. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, l’UdS si ripropone di adempiere al proprio ruolo di sindacato, in costante lotta contro la crisi educativa che il nostro paese sta affrontando, e la politica ignorando. "Sulla riforma dello statuto #oradecidiamonoi" è uno degli slogan scelti dal sindacato come sunto di una delle rivendicazioni che si impegnerà a portare in piazza il prossimo 18 novembre.

«La fase che stiamo attraversando ci mette dinanzi ad una grave crisi del nostro sistema educativo e formativo - Anna Boccuti, responsabile comunicazione dell’UdS Avellino - una crisi che il sindacato studentesco si propone di contrastare portando in piazza e alle attenzioni della politica cinque "pilastri", che siano cinque "passi" verso la riforma strutturale della scuola pubblica. Tra questi vi è la stesura di una Legge Nazionale sul Diritto allo Studio, con l’introduzione tra le altre cose del reddito di formazione e con un aumento degli investimenti sull’istruzione al 5% del PIL nazione (adeguandoci alle media europea)».

«Atri "passi" prevedono l’abolizione del pcto a favore dell’istruzione integrata, e il potenziamento del protagonismo e delle forme di rappresentanza studentesca - Alessia Picariello, responsabile organizzazione - affinché la scuola possa divenire un luogo di coinvolgimento democratico e di partecipazione attiva per gli studenti e le studentesse, che ad esempio si ritrovano ad essere in netta minoranza all’interno del consiglio di istituto, venendo dunque impossibilitati a svolgere una funzione propriamente rappresentativa degli studenti».

«Altro pilastro che il sindacato porterà in piazza il 18 novembre saranno la garanzia della salute, della sicurezza e del benessere psicologico nelle scuole, con l’introduzione tra le altre cose di un codice anti molestie con lo scopo di tutelare chi subisce azioni violente e costruire una cultura nonviolenta nelle scuole, e delle Carriere alias che permettano alle soggettività trans di riconoscersi con il nome con il quale ci si identifica e non con quello di nascita - Carmine Matarazzo, responsabile comunicazione - infine l’ultimo pilastro riguarda una necessaria riforma dello statuto, citata nella striscionata, che prevederebbe tra le altre cose il diritto allo sciopero per le studentesse e gli studenti delle scuole scuole secondarie di secondo grado, affinché la scuola sia una palestra della democrazia, in cui sia lecito contestare ciò che all’avviso studentesco è problematico».