"Deriva di aumenti pericolosa. Rinnovabili per salvare il distretto conciario"

Il presidente dei conciatori: un piano per l'approvvigionamento energetico autonomo è l'unica strada

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Solofra.  

Caro energia e aumenti a raffica, anche il distretto della concia di Solofra paga il prezzo della crisi. Mario Fulvio De Maio Presidente dei conciatori, punta ad un piano condiviso, che assicuri al distretto approvvigionamento energetico autonomo, investendo sulle rinnovabili. “E’ l’unica strada  - spiega De Maio -. Solo così potremo far fronte alla crisi, evitando i costi assurdi di energia e materie prime, che stiamo affrontando, inermi, giorno dopo giorno, vivendo un escalation di aumenti inarrestabile”. 

Il numero uno dei conciatori annuncia: serve un piano energetico puntando su fotovoltaico ed eolico. Le rinnovabili sono l’unica soluzione. Vorremmo, come distretto, invitare anche il presidente dell’Ivpc Oreste Vigorito, massimo esperto e leader del settore, per parlare di una possibile strategia da mettere in campo. Solo così salveremo il nostro distretto, assicurando un futuro alle nuove generazioni”. 

Una crisi da record quella che si sta abbattendo anche sulla provincia di Avellino. Il presidente De Maio analizza i mesi passati, calcola gli effetti che verranno per l’ onda d’urto lunga di una crisi, che rischia di devastare anche il bacino produttivo conciario della valle dell’Irno. 

“Oggi stiamo vivendo uno scenario drammatico, che avevo già previsto nei mesi scorsi. Lo scorso 5 luglio sono stato a Roma a nome di tutti i conciatori del distretto, in qualità di presidente, al cospetto della decima commissione industria e commercio. Chiedevamo un aiuto specifico per il nostro settore. Già all’epoca si parlava dell’importanza di un tetto europeo della spesa. In commissione portai già i numeri. Non possiamo prevedere questa deriva pericolosa della crisi  dove ci porterà. E’ notizia dell’ultima ora della richiesta di garanzia sul saldo dei costi energetici o tramite banche, o con anticipi sui saldi di tre mesi. I costi di produzione incidono per oltre il 10% sui nostri fatturati. Ed è solo l’inizio. Non possiamo chiedere aumenti ai nostri clienti. Stiamo lavorando per comprimere e contente i costi all’interno delle imprese.Non so dire quante concerie resisteranno all’impatto devastante di questa crisi. 

Ci sono anche i costi indiretti aumentati, come quelli delle materie prime e dei trasporti. Cifre da capogiro e la politica deve intervenire subito. Come distretto dobbiamo essere uniti e forti e lavorare insieme con studi e progetti da mettere in campo per superare questo momento . Serve coraggio e idee. Se saremo uniti possiamo fare tante cose anche un termovalorizzatore, serviranno anni per realizzarlo, che potrà diventare un risorsa preziosa”.