"Sono mesi che denunciamo la grave situazione in cui versa il pronto soccorso del Moscati di Avellino, ma solo ora sembra essersi acceso l’interesse sulla questione. Sarà forse perché siamo oramai in piena campagna elettorale, ma fra una tesi e l’altra noi continuiamo a ribadire con convinzione che la soluzione non è la riapertura del pronto soccorso del Landolfi. Occorrono Ospedali di Comunità - Case della Salute, ovvero posti letto per acuti e post acuti che possano accogliere pazienti con patologie croniche che richiedono una bassa intensità di cura. Ricordiamo che molti di questi pazienti ancora oggi si rivolgono unicamente al pronto soccorso del Moscati determinando il sovraffollamento che è sotto gli occhi di tutti."
E' l'appello rivolto al nuovo direttore generale dell'Asl Mario Nicola Ferrante, la cui ampia esperienza nel campo sanitario costituisce sicuramente un promettente e speriamo risolutivo requisito, da parte del segretario territoriale Nursind Romina Iannuzzi.
"Le cause sono da ricercare altrove: manca un servizio efficiente di medicina integrata, che consiste in un insieme di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi integrati con servizi socio-assistenziali.
Purtroppo la medicina territoriale di questa provincia resta un’utopia, quel che c’era è ormai stato smantellato dalla pessima gestione in questi lunghi sei anni da parte della ex manager della Asl Morgante, che ha favorito anche la piaga della fuga dei professionisti sanitari.
Gli ospedali di Sant'Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino - scrive Iannuzzi - sono stati gravemente depotenziati, di fatto ci sono unità operative chiuse per carenza di specialisti, vedi la cardiologia di Sant'Angelo dei Lombardi inaugurata con tanto di taglio di nastro dalla stessa Morgante e chiusa alcuni giorni dopo, cosi come l'ortopedia di Ariano irpino.
Non ci sono più anestesisti, ben 4 medici si sono dimessi tra giugno e luglio. Una sola Spdc attiva h24 in un territorio di 420 mila abitanti, è un dato che deve far riflettere. Per carenza di medici Anestesisti, l'Asl ha affidato in appalto per 36 mesi la Cmr (Centrale mobile di rianimazione) alla Ats (associazione misericordia, Anpas, croce rossa) con un costo di 3 milioni di euro. Per questo servizio l'Ats ha messo a disposizione 5 anestesisti, due di questi hanno un’età media di 70 anni, dalle segnalazioni ricevute ci risulta che alcuni di questi anestesisti in convenzione svolgano turni per 48 ore consecutive sulle ambulanze (neanche i rider svolgono dei turni del genere).
Con questi dati eloquenti - conclude la nota - non bisogna stupirsi di trovare un pronto soccorso come quello del Moscati oramai al collasso da inizio estate, c’è bisogno che qualcuno prenda seriamente la situazione in mano."