Pronto soccorso, solo casi gravi. I medici chiedono il ritiro del provvedimento

Da ieri ad Avellino possono accedere i codici rossi, gli altri saranno dirottati altrove

pronto soccorso solo casi gravi i medici chiedono il ritiro del provvedimento

Sellitto: "Misura inutile e rischiosa, non si risolve il sovraffollamento. Prevedo molte denunce"

Avellino.  

Da meno di 24 ore al Pronto Soccorso dell'Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino si entra solo se si è gravi. Anzi gravissimi, cioè in codice rosso. Tutti gli altri pazienti che non rientrano in questa fascia che definisce la priorità dell'emergenza, dovranno essere dirottati verso altre strutture ospedaliere, quelle provinciali di Ariano e Sant'Angelo, oppure quelle disponibili sul territorio regionale.

La disposizione assunta d’urgenza dal direttore sanitario Rosario Lanzetta sta già facendo discutere, e si annunciano ricorsi e denunce. Il provvedimento è stato dettato dall'eccesso di arrivi di questi giorni che ha determinato il sovraffollamento del Pronto soccorso avellinese con tempi di attesa che sono giunti anche a 4 ore. Non è bastato bloccare gli interventi in elezione, cioè quelli che potevano essere rinviati. La carenza di personale in questo periodo festivo è evidentemente una dlle concause oltre all'arrivo di un numero di pazienti decisamente troppo alto per il nosocomio irpino, molti provenienti anche da altre province.

Ma vietare l'accesso ai codici arancioni, verdi e gialli rappresenta una misura drastica, mai adottata prima, nemmeno nelle strutture ospedaliere più gravemente interessate dal problema del sovraffollamento come quelle napoletane. Quello che fa il triage in ospedale a questo punto viene affidato al 118 su cui grava la responsabilità di decidere chi deve andare in ospedale e chi no. 

Il direttore sanitario del Moscati invita al massimo rispetto dell’indicazione «considerate le implicazioni medico-legali nel caso in cui ci fossero trasferimenti incauti».

"Ma proprio per queste implicazioni prevedo una pioggia di denunce e ricorsi - dice il presidente dell'Ordine dei medici di Avellino, Francesco Sellitto - I colleghi del 118 già fanno una prima analisi dei casi, ma non si è considerato tutti quelli che vanno con le auto proprie in pronto soccorso, e sono questi che determinano il sovraffollamento. Avrei sperato che prima di adottare provvedimenti così drastici l'Azienda Ospedaliera si confrontasse con gli operatori del territorio, medici, sindacati. Sono tre anni che aspetto una chiamata - aggiunge il presidente dei medici irpini - che dall'azienda non è mai arrivata. Quest decisioni assunte a ferragosto in maniera univoca sono rischiose e inutili. Non è in questo modo che si risolve il problema. Chiedo pertanto che sia immediatamente ritirato il provvedimento".