Sanità, le ACLI: "Situazione esplosiva, sos alla Regione"

Cucciniello: "La salute torni ad essere uno dei diritti essenziali per ogni cittadino"

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Avellino.  

La pandemia che non accenna a placarsi ed il preoccupante aumento dei contagi, dei ricoveri ospedalieri e dei decessi fanno scattare l’allarme sanità e riportano l’attenzione sugli errori del passato e su quelli da non commettere oggi.

Le ACLI di Avellino, attraverso le parole del Presidente provinciale Alfredo Cucciniello e del Responsabile dello Sportello consumatori Aurelio Spiniello, esprimono tutta la loro preoccupazione per una situazione che rischia di esplodere.

«Oltre 40mila unità perse in dieci anni sul territorio nazionale tra medici, infermieri ed altri operatori sanitari; chiusura di ospedali ed altri presidi di medicina territoriale e di prossimità soppressi sono il risultato di politiche di risparmio su una materia che riguarda il fondamentale diritto alla salute dei cittadini; a questo vanno aggiunte le carenze nel settore dei medici di base, già oberati di lavoro e che nei prossimi cinque anni vedranno oltre 35.000 pensionamenti, e la sostanziale paralisi dei laboratori e dell’intera rete di assistenza convenzionata in Campania che incide notevolmente sui bilanci delle famiglie –afferma il Presidente Cucciniello-; in un momento di accentuata crisi economica, non si possono ulteriormente penalizzare i cittadini, limitandoli nell’accesso ad un diritto fondamentale quale è quello alla salute. Facciamo pertanto appello alla Regione, ai politici e agli organi di informazione affinché tali ostacoli e disagi vengano limitati».

«Stiamo valutando l’opportunità di una class action –afferma Spiniello- per tutelare i diritti dei cittadini; non è più possibile il rimbalzo delle responsabilità tra Regioni e Governo; non possiamo più assistere inermi ed inerti all’esaurimento dei fondi destinati alla medicina convenzionata, all’aumento dei costi per i cittadini, alla carenza dei medici di base e alle difficoltà di quelli che continuano ad operare con orari impossibili e adempimenti burocratici che ne limitano l’effettiva disponibilità in favore dei loro pazienti, costretti a ricorrere sempre più spesso ad un Pronto Soccorso saturo ed impotente».

La situazione in Campania è drammatica; le ACLI chiedono pertanto alle Istituzioni deputate, ed in particolare al Presidente De Luca, di adoperarsi affinché la salute torni ad essere uno dei diritti essenziali garantiti ad ogni cittadino.